Abbiamo un paio di buone notizie da Fico, ovvero Fabbrica italiana contadina (nome completo Fico Eataly World), il primo esperimento al mondo di parco tematico sul cibo che sta per nascere alla periferia di Bologna, dove sarà possibile imparare, giocare, cucinare, andare a lezione per non fare buchi nella sfoglia, assistere alle lezioni degli chef, entrare in un pollaio o innaffiare i meli.
La prima: siccome nel cantiere del grande parco i lavori di allestimento sono in dirittura d’arrivo, così come la formazione del personale, c’è una data d’apertura con tanto di annuncio da parte del Comune di Bologna.
Fico aprirà il prossimo 15 novembre.
Quindi, ancora poco più di due mesi e scopriremo i 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, oltre ad altri 8 coperti che contengono:
40 fabbriche; oltre 40 luoghi ristoro; botteghe e mercato; aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi; 6 aule didattiche, 6 grandi “giostre” educative, teatro e cinema; un centro congressi modulabile da 50 a 1000 persone; una Fondazione con 3 università.
L’altra notizia: quanto costerà entrare a Fico per godersi tutto questo ben di Dio?
Niente, non dovremo scucire un euro perché l’ingresso è gratuito.
Decisione presa con il chiaro obiettivo di attirare numerosi visitatori da tutto il mondo, ne sono stati ipotizzati sei milioni ogni anno, di cui due provenienti dall’estero.
Il progetto del Centro AgroAlimentare di Bologna di racchiudere in un unico luogo la biodiversità del cibo italiano, gestito da Eataly World –società costituita da Eataly e Coop–, ha comportato l’investimento di 100 milioni di euro, di cui 40 conferiti dal Comune di Bologna in dote immobiliare, 35 dagli enti previdenziali di medici, avvocati, ingegneri, periti agrari, veterinari, 10 dalle coop, 5 da Banca Imi, gli altri da Farinetti & Co.
Le aziende coinvolte nella realizzazione di FICO sono circa 2000, c’è il meglio del Made in Italy, da Granarolo a Lavazza, da Carpigiani a Venchi, poi i consorzi, come quello del parmigiano-reggiano e così via.
Ma andiamo a scoprire più dettagliatamente cosa ci aspetta il 15 novembre con l’apertura di Fico Eataly World nei pressi di Bologna.
Eco-responsabilità
Si punta forte sull’eco-responsabilità, sono state recuperate per esempio parte delle piattaforme in cemento già esistenti e installati 44.000 pannelli solari per impiegare una forma di energia “pulita” e rinnovabile. Per facilitare gli spostamenti nell’immenso spazio mercatale, i visitatori avranno a disposizione 500 biciclette a tre ruote,, progettate dal costruttore Bianchi ed equipaggiate con cesti per la spesa.
È una prima anche questa, in Italia il bike-shopping in un’area di vendita non si era ancora visto, ma è un modo efficiente per muoversi in spazi tanto grandi e anche per fare acquisti.
2 ettari di campi
È lo spazio destinato a ospitare frutteti, pascoli e terreni agricoli dimostrativi, con piantagioni di olive, melanzane, meloni, mandorle e nocciole, per circa 30 coltivazioni diverse.
Tra i pascoli di Fico troveranno spazio nove razze di mucche, tra queste la pregiata Chianina, e cinque tipi di maiali, cinque tipi di capre e cinque tipi di pecore. E poi conigli, oche e faraone.
La biodiversità italiana
Fico vuole promuovere modelli di consumo alimentare sostenibili dal punto di vista economico, energetico e ambientale. Per farlo mostrerà ad esempio, come il grano viene trasformato in diversi tipi di farina, sia con la macinazione a pietra, sia con i più moderni procedimenti industriali.
Poi si vedrà la trasformazione della farina in differenti varietà di pasta. Oppure come viene munta una pecora sarda e come il suo latte diventa formaggio. E ancora, come si produce un prosciutto partendo dalla salatura della coscia, e poi la birra e il vino.
Hotel con 200 camere
Per godersi una Disneyword del cibo come Fico si sta ultimando anche la costruzione di un hotel, all’interno del complesso, con almeno 200 camere disponibili.
L’apertura sarà successiva a quella del parco, presumibilmente nel 2018.
Realtà virtuale
Le “giostre” virtuali sono sei. La giostra “L’uomo e il fuoco”, per esempio, farà sentire il visitatore come se si trovasse in mezzo a un incendio, in una seconda parte si dimostrerà l’importanza del fuoco e in una terza parte si verrà sottoposti a un test.
Sono state progettate pensando ai bambini, al divertimento, perché la loro attenzione sulla mungitura di una mucca non sarà così lunga.
Ristoranti e Bar
Nel grande spazio sono previste 40 aree di ristoro, 25 saranno ristoranti, chioschi e bancarelle per gustare i classici cibi nostrani: pasta, pizza, polenta, pesce, carne, verdura o anche frullati di frutta.
Previsti anche tre bar, uno improntato sul classico stile tricolore, uno dedicato ai cocktail e uno invece, la Spritz Station, riservato alla bevanda protagonista dell’aperitivo italiano.
[Crediti | Link: Dissapore, Repubblica Bologna]