Buone notizie dal settore della birra. Unionbirrai è soddisfatta: nel Decreto Sostegni sono stati eliminati quegli emendamenti che volevano aumentare la soglia per gli sconti accise a 50000 hl. Se tali emendamenti fossero andati avanti, ecco che i piccoli birrifici, già gravemente vessati dalla crisi economica scatenata dalla pandemia da Coronavirus, sarebbero stati ulteriormente danneggiati.
Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai, parla di questi emendamenti considerandoli alla stregua di una “beffa” per tutto il settore. Da tempo l’associazione chiede che l’armonizzazione delle accise per i piccoli birrifici indipendenti venga fatta seguendo un criterio di proporzionalità, come già succede in altri paesi europei.
Ferraris ha poi ringraziato chi, all’interno della commissione Agricoltura, ha lottato per evitare che questo emendamento iniquo venisse approvato. Però è anche dispiaciuto che alcune forze di Governo e anche alcune associazioni di categoria abbiano spinto, invece, per approvarlo, deviando così l’attenzione da altri provvedimenti più equi.
Il direttore ha poi ammesso che la discussione in merito a tale proposta ha praticamente monopolizzato tutta la discussione parlamentare in merito alla birra artigianale, motivo per cui non è stato implementato nessun altro provvedimento finanziario per aiutare le loro attività.
Un’altra questione importante, poi, riguarda la riformulazione del DPR 1498 del 1970: dopo più di due anni di discussioni ecco che saranno eliminati i limiti imposti per acidità totale, acidità volatile e torbidità. Ferraris parla di limiti obsolescenti ed è contento che sia stata cambiata finalmente una legge che vincolava la produzione della birra a situazioni che non sono più in linea con gli attuali processi brassicoli.
[Crediti | Unionbirrai]