Lo sdoganamento dell‘intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni – un passo relativamente recente e imputabile soprattutto a ChatGPT – ha portato con sé una comprensibile ondata di preoccupazioni per chi si occupa di lavori creativi. Quanto tempo ci vorrà prima che le IA sostituiscano giornalisti, fotografi e disegnatori, d’altronde? Il dibattito si impronta anche su questioni etiche e morali – immaginatevi media generati dalle IA indistinguibili dalla realtà. Fortunatamente questo futuro sembra ancora piuttosto lontano: basti dare un’occhiata a Synthetic Summer, una pubblicità per una birra fittizia dalla durata di 30 secondi generata proprio da un’intelligenza artificiale e che ha conquistato un posto d’onore nella vetrina dell’internet per il suo ricco patrimonio di mostruosità.
Synthetic Summer: la pubblicità di una birra generata da un’IA
Avete presente quei sogni che capitano quando si ha la febbre alta? Surreali, privi di ogni senso, dove vi trovate in un hotel con luci al neon in compagnia del vostro cane che inspiegabilmente ha otto zampe, sa volare e ha il tono di voce di Ezio Greggio? Ecco, più o meno – Ezio Greggio a parte – la pubblicità in questione è così: figure decisamente umane e vagamente familiari, ma allo stesso tempo deformi, cangianti, con i loro contorni che sembrano bollire e mutare in continuazione; e bottiglie di birra che si gonfiano, che fluttuano, che fanno crescere appendici simili a lattine. Che l’intelligenza artificiale utilizzata fosse fan di Salvador Dalí?
https://www.youtube.com/watch?v=YlY-iNrqFDo&ab_channel=Welcome.AI
L’atmosfera surreale è completata da All Star di Smash Mouth in sottofondo – sì, quella di Shrek nella palude – e un improvviso (ma spettacolare) incendio che negli ultimi frame pare mettere a ferro e fuoco una città intera. L’intera pubblicità è ambientata durante uno stereotipico barbecue americano in un cortile: una scelta pescata da un immaginario comune così familiare che dai primi secondi del video potrebbe essere difficile stabilire che si tratti di un prodotto generato da un’intelligenza artificiale.
Il dubbio, tuttavia, rimane giusto per una manciata di secondi – il tempo necessario alle mascelle dei protagonisti per allargarsi a dismisura, per le bottiglie di birra di prendere la forma di vasi impressionistici fluttuanti, per la griglia del barbecue di mutare in un tornado infuocato.
Per generare la pubblicità l’intelligenza artificiale ha “pescato” da un database più o meno ricco di altri spot di birra immagini e località ricorrenti – il che spiega la location fortemente stereotipata ma anche familiare – per poi declinarle assieme in un prodotto più o meno coerente. A noi, nel frattempo, un dubbio sorge spontaneo: e se il video fosse un modo per l’intelligenza artificiale che distruggeranno il mondo – come simboleggiato dall’incendio finale – ma che saremo tutti troppo ubriachi di birra per reagire?