“Folli”: questo il modo in cui Dolf Van den Brink, amministratore delegato di Heineken, definisce gli aumenti ai costi della birra. Un’inflazione fuori controllo provocata – sì, avete indovinato – dai rincari a materie prime e trasporti e, più recentemente, dall’ormai tristemente celebre caro bollette. Il risultato? Che da un giorno all’altro si rischia di trovarsi a pagare un conto particolarmente salato al pub o al bar, o addirittura di non trovare affatto della birra.
“In 24 anni di carriera non ho mai visto nulla del genere. Mai, nemmeno qualcosa che ci si avvicinasse” ribadisce a tal proposito Van den Brink nel corso di un’intervista al Financial Times. Tutto quello che si può fare, stando alle sue parole, è cercare di indovinare quale impatto ci sarà sui volumi a causa degli innumerevoli (e sopracitati) rincari. “Non esistono modelli previsionali che possano gestire questo tipo di inflazione” spiega il Ceo. “È semplicemente fuori scala”. Tanto per dare qualche numero, una pinta di birra costa già 6 sterline a Londra e 9 dollari a New York. Van den Brink, dal canto suo, rimane prudente: le crescite a due cifre paiono inevitabili, ma non si azzarda a prevedere che queste superino il 20%.