Ancora sciopero del personale all’Osteria Birra del Borgo di Roma, contro la chiusura dei locali e il licenziamento di 42 dipendenti (su 70 in totale). E stavolta non si ferma la cena per mezz’ora, com’era successo qualche giorno fa, perché i lavoratori incrociano le braccia per una serata intera, quattro ore a partire dalle 20.30: osteria chiusa e clienti mandati a casa, ovviamente con tanto di spiegazione.
La spiegazione è che AB InBev, colosso multinazionale della birra che dal 2019 detiene l’azienda italiana, ha deciso una ristrutturazione brutale quanto semplice: chiusura dei locali al pubblico, quartiere Prati e di piazza Bologna a Roma, e concentrazione dell’attività sul solo birrificio. Di conseguenza, 42 persone su 70, ben oltre la metà, sarebbero licenziate: non solo i lavoratori dell’osteria ma anche addetti al marketing e altre figure. E il tavolo di confronto tra sindacati e azienda, venerdì scorso, non ha portato passi in avanti significativi: di qui un secondo scioperano nel giro di pochi giorni.
“La mobilitazione ha interessato il 100% del personale come quello dello scorso mercoledì”, spiega Emanuele De Luca delle Clap – Camere del Lavoro Autonomo e Precario: “Questo secondo sciopero è arrivato a seguito del fallimento della trattativa al tavolo con l’azienda, che ha presentato una proposta che giudichiamo inadeguata. È una mobilitazione inedita nel mondo della ristorazione. Un settore segnato da lavoro nero, paghe basse, mancanza di diritti. Questa lotta è un faro che si accende sulle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, e speriamo che possa essere un esempio anche per chi sarà coinvolto in crisi simili”.
I clienti, come in occasione del primo sciopero, hanno espresso solidarietà ai lavoratori. La multinazionale belga AB InBev è proprietaria di marchi come Corona, Leffe, Beck’s e Stella Artois. Anche per questo sindacati e dipendenti chiedono non una liquidazione di Birra del Borgo quanto un suo piano di rilancio.