Se in Sud Africa c’è un problema di produzione del vino a causa dei continui blackout, ecco che invece il produttore di birra danese Carlsberg ha avvisato tutti: nel 2023 potrebbero esserci degli aumenti di prezzo per la birra che comporteranno una riduzione dei consumi. Davvero, non l’avremmo mai detto.
Birra Carlsberg parla dell’aumento di prezzo
Il produttore di birra Carlsberg ha spiegato che, nel corso dei prossimi mesi, in Europa potrebbe esserci un rallentamento dei consumi a causa dell’aumento dei prezzi. Il che vorrebbe dire anche un taglio alla crescita degli utili.
Carlsberg è il terzo più grande produttore di birra al mondo. Per cercare di espandere la sua area di influenza, ecco che ha annunciato di aver quasi acquisito un partner in India e di star cercando opzioni alternative con l’acquirente delle sue attività in Russia in modo da poter rientrare in futuro anche in quel mercato. Ricordiamo infatti che Carlsberg era una presenza importante in Russia, solo che a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, ha deciso di vendere le sue attività nel paese di Putin.
L’AD Hart ha spiegato che per adesso stanno andando via dalla Russia, ma non escludono un possibile ritorno, anche se ipotizza che ci vorranno una decina di anni in quanto molte cose dovranno cambiare prima che possano prendere in considerazione l’idea di rimettere piede nel paese.
Questo perché le previsioni di crescita degli utili per il 2023 non sono rosee: Carlsberg stima che quest’anno l’utile operativo varierà dal -5% al +5%, mentre l’anno scorso la stima di crescita era stata del +12%.
Cees’t Hart, l’amministratore delegato di Carlsberg, ha rimarcato il fatto che il 2023 sarà un altro anno impegnativo. Nonostante il settore della birra sia stato, storicamente parlando, una delle categorie maggiormente resiliente per quanto riguarda i consumatori, ecco che la combo fra i prezzi più alti e l’inflazione potrebbero avere un impatto negativo sul consumo di birra in alcuni dei mercati. E fra di essi figura proprio l’Europa.
Il fatto è che i produttori di birra (come tutti, del resto) sono stati costretti ad aumentare i prezzi della birra a causa dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. Carlsberg ha spiegato che per riuscire a coprire i costi di produzione, quest’anno sarà costretto ad aumentare i prezzi con una percentuale a una cifra.
Ma la birra non è l’unico prodotto a doversi comportare in tal modo. Anche il CEO di Nestlé la settimana scorsa ha annunciato che nel 2023 dovrà aumentare ulteriormente i prezzi dei suoi prodotti alimentari in modo da compensare i maggiori costi di produzione (costi che, a quanto pare, non sono ancora stati trasferiti del tutto sui consumatori).