La pandemia non avrà aiutato la birra artigianale, ma ha invece fatto segnare progressi da record per quella venduta in GDO. Se la prima è in crisi, con un fatturato dimezzato nel 2020 rispetto all’anno precedente, e il 70% dei birrifici che ha richiesto l’accesso alla cassa integrazione per i propri dipendenti, la birra da supermercato ha fatto segnare un +10,7% tra gennaio e dicembre 2020.
A dare i numeri è un report Iri sul tema. Facile capire il perché di questo successo: bar e ristoranti chiusi, consumo out of home azzerato, la birra oggi si beve in casa, e tendenzialmente si beve quella dei grandi marchi della GDO, senza particolare attenzione all’etichetta.
Non a caso, più del 42% della birra comprata al supermercato rientra nella categoria standard (759 milioni di euro di sell-out, +9,5% sul 2019). Crescono – meno in assoluto, ma molto più in percentuale) le special beer (+19% rispetto al 2109, con 568 milioni di euro) e le birre analcoliche e light (+4,9% sull’anno precedente).
Al collasso sono invece, per gli stessi motivi, i birrifici artigianali, come dicevamo, ma anche i grossisti, che nel 2020 hanno perso quasi il 36% del giro d’affari realizzato con le birre e dei volumi venduti.
[Fonte: Il Sole 24 Ore]