Birra Peroni ha deciso di investire 1,6 milioni di euro nello stabilimento di Bari, puntando tutto nello sviluppo della birra analcolica. Proprio per questo motivo ha anche aggiunto tre nuovi serbatoi di fermentazione.
Questi serbatoi non solo miglioreranno l’efficienza produttiva dello storico stabilimento pugliese, ma aiuteranno anche lo sviluppo dei nuovi brand non alcolici. Questi serbatoi dovrebbero cominciare a lavorare a pieno regime già nel mese di aprile.
Michele Cason, direttore dello stabilimento di Bari, ha spiegato che questi tre nuovi fermentatori permetteranno all’azienda di mantenere i giusti tempi di fermentazione e maturazione tali da garantire la qualità dei prodotti. E questo migliorerà sia l’efficienza che la sostenibilità produttiva.
Questo investimento rappresenta l’inizio di una nuova fase di sviluppo: quest’anno, infatti, verranno introdotti nuovi brand in linea con le richiese del mercato (anche la Guinness ha proposto una versione analcolica, salvo poi essere ritirata un mese dopo a causa di una contaminazione). La differenziazione del portafoglio servirà anche per affermarsi nel settore delle birre analcoliche (a proposito: siete curiosi di sapere che gusto anno? Le avevamo testate per voi in un’apposita prova di assaggio!) in modo da promuovere un consumo sempre più responsabile.
Nel corso degli ultimi 10 anni, Birra Peroni ha investito a Bari più di 26 milioni di euro. Nel 2020 sono stati prodotti 1,9 milioni di ettolitri, migliorando costantemente le performance ambientali: per ciascun litro prodotto è stato diminuito del 27% l’uso di acqua, del 48% il consumo di energia termina e del 22% l’uso di energia elettrica, garantendo così ottimi livelli di sostenibilità ambientale.