Una delle notizie del giorno è, senza ombra di dubbio, l’approvazione della legge sul biologico, fresca (o forse matura?) di un viaggio di quindici anni dopo il primo disegno di legge proposto nell’ormai lontano 2007. Una legge che, stando alle rilevazioni redatte da Coldiretti, ha un valore di 7,5 miliardi di euro per i produttori italiani, sommando i consumi interni e le esportazioni verso altri mercati.
Cosa succederà ora? In soldoni, è stato introdotto un marchio per il biologico italiano che certifica e contrassegna come 100% Made in Italy solamente i prodotti biologici ricavati da materia prima nazionale; marchio che sarà supportato da una serie di piattaforme digitali in grado di garantire un informazione corretta e puntuale sulla provenienza, la tracciabilità e la qualità dei prodotti in questione.
“Con 70mila produttori siamo il Paese leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico” ha spiegato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. “Dobbiamo sostenere un settore con ampie opportunità di crescita economica ed occupazionale come dimostra il successo della rete nazionale di mercati contadini organizzata da Campagna Amica con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmer market lungo la Penisola”.