La Bielorussia ha deciso di imporre l’embargo su una serie di prodotti alimentari europei. La decisione del presidente Alexander Lukashenko è stata determinata dalle sanzioni decise dall’Unione europea per il comportamento della Bielorussia verso i migranti richiedenti asilo rimasti bloccati ai confini con la Polonia, la Lituania e la Lettonia.
A partire dal primo gennaio 2022, dunque, sarà impossibile esportare nel Paese dell’Est Europa anche i prodotti italiani, con una lista che include carni suine, bovine, una serie di sottoprodotti, insaccati, carne in salamoia, carne essiccata o affumicata, farina alimentare da carne o sottoprodotti della carne, latte e prodotti lattiero-caseari (con alcune eccezioni), verdure, frutta e noci, grassi e altri oli animali, salsicce e prodotti simili, dolciumi, sale e altre merci.
Una lista che – fa sapere il governo bielorusso – potrebbe ancora inasprirsi se l’Unione Europea adotterà in futuro “azioni più restrittive” contro il Paese. Come fa notare Coldiretti, questa decisione “mette a rischio le esportazioni di cibo italiano in Bielorussia, che nel 2021 raggiungeranno un valore complessivo di 38 milioni di euro, secondo una proiezione su dati Istat, con un aumento del 23% nei primi otto mesi dell’anno rispetto a dodici mesi prima. Ma a preoccupare è anche l’annuncio di Lukashenko di voler prendere misure per equilibrare il mercato dei consumatori, anche soddisfacendo la domanda con prodotti di fabbricazione bielorussa”.