Bibite analcoliche, le vendite nei supermercati sono ancora inferiori rispetto al periodo pre-Covid

Le vendite di bibite analcoliche nella GDO sono ancora inferiori a quelle del periodo pre-Covid, ma il canale fuoricasa fa ben sperare.

Bibite analcoliche, le vendite nei supermercati sono ancora inferiori rispetto al periodo pre-Covid

Le vendite di bibite analcoliche nei punti vendita della grande distribuzione organizzata (GDO) rimangono relativamente stabili, anche se di fatto i volumi continuano a essere leggermente inferiori (-5%, a essere precisi) rispetto ai numeri dell’ormai lontano periodo pre-pandemico. È quanto emerso dal più recente rapporto redatto da Assobibe e poi anticipato dal Sole 24 Ore, in cui si sottolinea che nonostante il 2021 si sia chiuso con una lieve crescita in volume su base annua (1,8% sul 2020), quest’anno le vendite non sembrano riuscire a prendere slancio.

Carrello della spesa pieno

Secondo la lettura proposta da Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, il problema sono le temperature eccessivamente alte degli ultimi tempi: il caldo esagerato scoraggia infatti i consumi di bibite gassate, dirottando di fatto i consumatori verso altri prodotti più rinfrescanti come le acque minerali o il semplice tè freddo. Rimane determinante, tuttavia, “l’impatto degli stranieri, che si legge nel trend molto positivo di acque toniche ed energy drink”. Nel solo 2021, infatti, le vendite di toniche attraverso la grande distribuzione organizzata fecero registrare un aumento del 15% – un successo dovuto soprattutto alla capacità delle aziende del settore di leggere il mercato e ricalibrare la propria offerta. Importante notare, infine, che la ripresa della vita sociale e il rilancio delle attività turistiche – soprattutto in chiave internazionale – stanno spingendo le vendite nei canali fuoricasa, dove i volumi sono addirittura arrivati a superare del 2% quelli del 2019.