La moda degli happy hour, degli aperitivi pre-serali amati da noi avidi consumatori di spritz e stuzzichini come da baristi e ristoratori, perché ricchi e redditizi, reclama nuova attenzione.
Perché anche un semplice bicchier d’acqua, se servito all’ora dell’aperitivo, può diventare una remunerativa fonte di guadagno.
Accade a Bergamo, dove una famiglia sì è recata in un locale del centro, all’ora dell’aperitivo sempre molto animato.
I due genitori, manco a dirlo, hanno ordinato il loro Spritz, mentre per la figlia di sette anni hanno chiesto qualcosa di più leggero, ovvero un bicchiere d’acqua.
Al momento del conto, è stato proprio quel bicchiere d’acqua a farli trasalire.
Oltre ai 14 euro per i due aperitivi, sono stati conteggiati anche 5 euro per la bottiglietta d’acqua da 20 cl. Un prezzo esagerato, anche considerando che non era stata richiesta una bottiglia ma un singolo bicchiere.
Ma di fronte alle rimostranze della famiglia, il gestore del locale è stato inflessibile: quella era l’ora dell’aperitivo e in quell’ora anche il prezzo dell’acqua si adegua.
A nulla sono valse le proteste della madre, che ha rimandato indietro l’acqua preziosa, andando a dissetare la figlioletta in una fontana pubblica.
Un piccolo gesto di ribellione di fronte agli eccessi del “caro aperitivo”.
[Crediti | Link: Repubblica Milano]