Bere una bottiglia e guidare va bene per Claudio Borghi, perché 0,75 é nel limite

Il nuovo Codice della strada ha fatto il suo esordio con qualche controversia. Il senatore Claudio Borghi cerca di dissipare i dubbi, ma fa un po' di confusione.

Bere una bottiglia e guidare va bene per Claudio Borghi, perché 0,75 é nel limite

Scolarsi una bottiglia di vino (da soli, beninteso) e poi mettersi alla guida? Un’idea tutt’altro che brillante, converrete; ma a quanto pare accettabile per il nuovo Codice della strada. O almeno: questa è la prima interpretazione di Claudio Borghi, senatore leghista che sulla vetrina dei social ha tentato di rispondere ad alcune critiche mosse dagli utenti. Con un po’ di confusione, ahinoi.

La cosiddetta pietra dello scandalo è il cosiddetto Alcolock, un dispositivo anti-guida in stato di ebbrezza che un utente, in un lampo di eloquenza, ha definito una specie di “Green Pass per chi è stato beccato a guidare dopo aver bevuto una birra”. Borghi, cappa da paladino sulle spalle, non ci sta. Segue il putiferio.

Quando la toppa è peggio del buco

vino

Per carità, sia chiaro: apprezziamo il sentimento. Mettere i puntini sulle i è un lavoro noioso perché ripetitivo e stancante perché noioso, ma necessario. Sarebbe però opportuno assicurarsi di non scivolare sulla propria puntigliosità, però.

Scrive il nostro protagonista: “Per avere l’Alcolock devi avere avuto un tasso alcolico superiore a 0,8 che sarebbe un litro e mezzo di birra o un litro di vino ed essere stato condannato in tribunale”. Sulla vetrina dei social, come di consueto, continuano però a spuntare voci: un secondo utente fa notare che “non può più prendere una bottiglia di vino al ristorante con la mia ragazza”. Borghi, a questo giro, rassicura.

Se te la scoli da solo ti sconsiglierei di guidare” scrive il senatore, “ma anche scolandotela da solo non arrivi a 0,8 perché una bottiglia non è 1 litro ma 75 cl. NB i limiti alcolemici non sono stati toccati, anche oggi il limite consentito è 0,5 e 0,8 è il limite per l’ubriachezza grave al volante”. Lo scriviamo a scanso di equivoci: Borghi si sbaglia. Largo ai numeri.

È vero, tanto per cominciare, che i limiti non sono stati ritoccati. Tre fasce: a 0,5 a 0,8, da oltre 0,8 a 1,5 e oltre 1,5. Poi occorre prendere in esame sesso, peso corporeo e pienezza dello stomaco. Il calcolo è più semplice di quanto si potrebbe pensare: 0,0076 x la gradazione alcolica della bevanda x volume in cc della bevanda stessa diviso la massa corporea del soggetto x 0,70 (0,60 per le donne). Vi facciamo un esempio pratico?

Se un uomo di 70 kg beve un calice di vino (125cc) da 12 gradi avrà un tasso alcolemico di 0,25. Una bottiglia contiene 750 cc di vino (sei calici, via). Di nuovo, numeri: lo stesso uomo di 70 kg avrebbe un tasso di 1,5 (0,25 per sei calici, insomma). Borghi prende la calcolatrice, e si scusa.

“Abbia pazienza” esordisce. “Lei fa un messaggio dicendo che confondo una bottiglia da 0.7 con un tasso alcolemico dello 0.8 e quindi penso che siano litri invece di grammi/litro”. Ma le leggi internettiane parlano chiaro: quel che è scritto è scritto. Marco Cattaneo, giornalista scientifico, gli aveva fatto notare che “aveva misurato il tasso alcolemico in litri di vino anziché in grammi per litro di sangue”. E poi non resiste alla frecciatina: “E c’è pure chi gli dà credito quando parla di modelli climatici“.