Il momento migliore per una birra diventa, in un certo senso, quello peggiore. La novità, che considerando le democraticità della pinta di birra in quel d’Oltremanica potremmo anche definire una sfida alla platea, arriva dallo Stonegate Group, la più grande catena di pub del Regno Unito, che ha per l’appunto annunciato la propria intenzione di addebitare 20 pence in più a ogni drink nelle ore di punta. La giustificazione dietro il sovrapprezzo potreste già averla intuita – si tratta semplicemente di una strategia per tentare di coprire i costi di gestione in aumento.
Birra all’ora di punta? Meglio tornare più tardi
Nulla di particolarmente nuovo, a dire il vero – in più occasioni abbiamo avuto modo di raccontarvi della crisi che il settore dell’ospitalità inglese, pub ovviamente compresi, sta attraversando da poco più di un anno a questa parte. I responsabili sono i cosiddetti soliti noti: la forte spallata legata alle chiusure ai tempi del Covid, forse mai realmente assorbita; e poi il lungo susseguirsi di rincari e aumenti ai costi delle materie prime e delle bollette. Il tutto è per di più stato accompagnato da un repentino aumento del tasso di inflazione, che ha stritolato il potere di acquisto dei clienti e di conseguenza innescato un calo dei consumi.
Numeri alla mano, si stima che nel corso dell’ultimo anno il settore abbia sanguinato più di dodici attività al giorno – una piccola strage, insomma. Questo è dunque il contesto in cui è stato introdotto il sovrapprezzo alla birra nell’ora di punta, che pur non essendo un aumento da capogiro – parliamo, come accennato, di 20 pence – ha tutte le carte in regola per essere identificato come una mossa disperata e potenzialmente suicida.
“In media andiamo sempre meno al pub. Man mano che andiamo meno, le nostre aspettative riguardo una visita al pub aumentano” ha spiegato Pete Brown, autore di The Pub: A Cultural Institution e altri libri sul settore. “Se si inizia a pensare al pub come a un lusso speciale piuttosto che a un piacere quotidiano potrebbe trattarsi dell’inizio di una spirale potenzialmente fatale”.
Mettiamo un paio di puntini sulle i – l’iniziativa dovrebbe essere introdotta in 800 pub a marchio Stonegate ed essere attiva durante l’orario serale e nei fine settimana, ossia le fasce temporali più attive e dunque più profittevoli.
“Sappiamo che pub e produttori di birra stanno attraversando un momento difficile in questo momento” ha commentato Tom Stainer, amministratore delegato della Campaign for Real Ale (CAMRA) “ma non crediamo che addossare un costo aggiuntivo ai clienti che vogliono sostenere la l’industria sia la soluzione giusta. Al contrario, il nostro timore è che le persone visiteranno ancora meno pub”. Come darsi la proverbiale zappa (o pinta?) sui piedi, insomma.