Bere l’acqua in bottiglia potrebbe non essere una buona idea

Indovinate un po' quante microplastiche ci sono nell'acqua in bottiglia? Il che spiega perché un recente studio suggerisce che sia meglio non berla

Bere l’acqua in bottiglia potrebbe non essere una buona idea

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ci fa sapere che forse non è una buonissima idea bere l’acqua nelle bottiglie di plastica. Il motivo potete facilmente immaginarlo: contiene tantissime microplastiche. Il problema, però, sorge quando si va a leggere un altro studio che dice che non è una buona idea bere l’acqua dalle borracce o dalle bottiglie riutilizzabili: sono troppo piene di germi.

Ok, tutto molto giusto, ma qualcuno ci dice da dove caspita dobbiamo bere l’acqua?

Quante microplastiche sono presenti nelle bottiglie dell’acqua?

bottiglie acqua

Lo studio ha scoperto che ogni bottiglia d’acqua può contenere centinaia di migliaia di microplastiche di dimensioni inferiori a micrometro. Anzi: i ricercatori della Columbia University Lamont-Doherty Earth Observatory, della Columbia University e della Columbia Mailman School of Public Health di New York hanno specificato che ogni litro d’acqua imbottigliato contiene circa 240mila di questi frammenti di plastica.

Non che non si sapesse già che le bottiglie d’acqua contengono microplastiche. Solo che si pensava che il quantitativo fosse decisamente inferiore. Trattandosi di microplastiche così piccole la paura è che siano in grado di penetrare nei vasi sanguigni e negli organi delle persone. Anzi: potrebbero in teoria entrare anche nelle singole cellule. E il potenziale danno derivante sulla nostra salute è ancora sconosciuto.

Studi precedenti avevano fornito stime approssimative della quantità di microplastiche presenti nelle bottiglie, mentre questo è il primo studio che cerca di fornire un numero preciso. Per fare questo calcolo è stata utilizzata una nuova tecnica, chiamata microscopia a diffusione Raman. In pratica con questa tecnologia il laser stimola le molecole della plastica, con alti livelli di sensibilità e specificità.

Neanche le alternative vegetali alla carne si salvano dalle microplastiche Neanche le alternative vegetali alla carne si salvano dalle microplastiche

Beizhan Yan, chimico presso la Columbia University e co-autore dello studio, ha spiegato che gli studi precedenti si concentravano solamente su cosa ci fosse nell’acqua delle bottiglie, mentre adesso si va un po’ più nello specifico anche con i quantitativi. Lo studio ha analizzato tre diffuse acque in bottiglia, ma ovviamente i ricercatori non hanno specificato i marchi.

Yan ha rivelato che in un litro di acqua hanno trovato un quarto di milione di minuscole particelle di plastica, di cui il 90% era rappresentato da nanoplastiche. Sette i tipi di plastica identificati, quello maggiormente presente però era la poliammide, un tipo di nylon.

Un’altra molecola assai presente era il polietilene tereftalato (PET), cioè il materiale usato per la produzione delle bottiglie. Altre plastiche trovate includevano anche il polistirene, il polivinilcloruro e il polimetilmetacrilato. In pratica beviamo acqua e plastica.

Alla luce di tale studio ecco che si sono levate voci, come quella di Celeste Meiffren-Swango, direttrice del programma Zero Waste presso l’Environment America in Colorado, che ha suggerito come questo studio dimostra che è giunta l’ora in cui la nostra società vada oltre la plastica.

Questo è indubbio, ma torniamo al punto di partenza. Visto che l’altro studio ci metteva in guardia dal bere l’acqua dalle borracce o dalle bottiglie riutilizzabili, quando siamo in giro da dove dobbiamo bere l’acqua? E anche quando andiamo a prendere l’acqua alle apposite casette, dove dobbiamo mettere l’acqua? Perché qualsiasi cosa facciamo sembra che non vada bene.