In questi giorni sotto i portici si parla (e si gusta) anche e soprattutto di pizza. Dopo l’approdo di Gino Sorbillo in via Santo Stefano, opportunamente battezzato con pizza e bibite gratuite e la cosiddetta folla delle grandi occasioni, è tempo del poker di un volto già noto – quello di Berberè, che a onore del vero dalle parti di Bologna vanta già tre locali e che ora si prepara ad aprire il quarto.
I fratelli Aloe, in altre parole, continuano ad accudire la loro personale declinazione (ovviamente in forma tonda) di convivialità, arricchendola di nuove insegne in una città che, come accennavamo in apertura di articolo, evidentemente già gli sorride. Largo alle norme operative, dunque, e più precisamente alle coordinate spaziali e temporali: la nuova pizzeria a marchio Berberè, secondo quanto riportato dal Corriere di Bologna, andrà a sorgere in primavera al numero civico 71 di via Murri, in quegli spazi che furono di Fourghetti, il bistrot lanciato da Bruno Barbieri e Silvia Belluzzi e da cui lo stesso Barbieri si distaccò nell’ormai lontano 2020.
Berberè e il poker: tutti i dettagli della nuova apertura a Bologna
E badate bene – il nostro richiamo al passato non è certo fine a sé stesso. Fourghetti era, infatti, stato immaginato da Bruno Barbieri e dai suoi soci anche e soprattutto come un luogo con camere, dove potersi fermare più a lungo del tempo di una cena. Ecco, in un certo senso questa eredità del “di più” è stata pienamente accolta – e ampliata, secondo alcuni punti di vista – dai fratelli Aloe, che nella loro quarta apertura in quel Bologna hanno intenzione di affiancare alla pizza, rigorosamente disponibile sette giorni su sette, anche un centro di formazione permanente.
Casa Madre – questo, stando a quanto lasciato trapelare, il nome del quarto Berberè in città – vivrà, in altre parole, di una identità duplice. Vale la pena notare che la formazione non sarà riservata esclusivamente ai neoassunti, ma anche e soprattutto a chi porta il grembiule e maneggia pala e forni già da tempo: il nuovo Berberè vuole essere anche spazio per masterclass, tenute da professionisti del settore e a cui potranno partecipare gli stessi manager dell’azienda.
“La cucina sarà disegnata in modo funzionale alla formazione on job durante i servizi: avrà due forni e un’ampia zona dedicata agli impasti” hanno spiegato i fratelli Aloe al Corriere di Bologna. Cucina e formazione, dunque – una scelta strategica che, a onore del vero, guarda anche al benessere del progetto imprenditoriale: come spiega Salvatore Aloe, infatti, si tratta anche di una forma di impegno concreto “nel fornire strumenti per reagire alla carenza di personale nel settore”.