A neanche un anno dall’apertura, lo chef Yoji Tokuyoshi ha annunciato che chiuderà la Bentoteca di Milano. Ma non disperate: non è un “sayōnara” (un addio in giapponese). È un “ato de ne” (ci vediamo presto).
Speravamo tutti che molti ristoranti potessero tornare a “vivere”, in vista delle prossime riaperture previste per le zone gialle dal 26 aprile. Ma per molti ristoratori, purtroppo, non è così: «Speravamo mancasse poco per poter riaprire le porte della Bentoteca ed accogliervi direttamente qui da noi ma questo momento dobbiamo aspettarlo ancora un po’. Di conseguenza, ora ci fermiamo».
Così lo chef Yoji Tokuyoshi, allievo di Massimo Bottura, ha pubblicato la sua decisione: «Troppi costi, un ristorante non può aprire per così poche persone. Ma prepariamo nuovi progetti»
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La notizia risuona fortunatamente come uno stop temporaneo: lo chef giapponese aveva aperto in piena pandemia il ristorante di “schiscette giapponesi”, come veniva chiamato in quel di Milano, proponendo un’alternativa nel panorama milanese che combinava ingredienti italiani alla cucina nipponica e un servizio di enoteca. L’idea iniziale era allargare il pubblico che proveniva dal suo precedente ristorante, già avviato da 5 anni, anche alla faccia della stella Michelin persa perché alla fine il locale ha cambiato formula.
A infrangere però questo sogno realizzato tra un lockdown e l’altro è stato proprio il Coronavirus: «Se avessi avuto anche 20 posti fuori, avrei chiuso lo stesso. Un ristorante non può aprire per così poche persone. Meglio fermarsi, ma non voglio dare tutta la colpa alla pandemia. Voglio cambiare format e sto lavorando a due nuovi progetti che vi racconterò a breve. Perciò, fino al 2 maggio compreso saremo felici di fare questo ultimo ballo con voi».
[ Fonte: Il Corriere della Sera ]