Beethoven era sordo a causa del vino: l’ipotesi di un nuovo studio

Qual è l'origine della sordità di Ludwig van Beethoven? Un gruppo di ricercatori ha analizzato alcune sue ciocche di capelli e ipotizzato che potrebbe essere causa del vino. Ma come?

Beethoven era sordo a causa del vino: l’ipotesi di un nuovo studio

Che alzare il gomito non sia l’ideale per la salute è (o almeno dovrebbe esserlo, ecco; che a onor del vero quando lo si ricorda si rischia sempre di essere additati, nella migliore delle ipotesi, come guastafeste) una verità ben consolidata, tanto per evidenza scientifica che per esperienza empirica: ma com’è possibile che bere del vino faccia diventare sordi? Nulla da temere, seguaci di Bacco: nel caso della sordità di Ludwig van Beethoven e della sua misteriosa causa, come si suol dire, c’è il trucco.

Non tutti potrebbero sapere che lo stesso compositore espresse, nel proprio testamento, la chiara volontà che i medici continuassero a studiare il suo caso per scoprire le cause dei suoi molteplici problemi di salute. D’altro canto, se è pur vero che la sua sordità ha evidentemente contribuito alla leggenda che ancora oggi circonda la sua figura, vale la pena notare che per più di due secoli la sua origine è fondamentalmente rimasta avvolta nel mistero. Fino a oggi, per l’appunto: un gruppo di ricercatori ha preso in esame alcune sue ciocche di capelli, conservatesi fino ai nostri giorni, e ricostruito quella che potremmo definire come una delle ipotesi più accreditate di sempre. A causare la sordità di Beethoven, dicevamo, potrebbe essere stato il vino.

“Ludwig, posa il fiasco!” “Come?!”

vino

Ok, primo indizio – i risultati delle analisi chimiche, poi pubblicati sulla piattaforma scientifica Oxford Academic, hanno fatto emergere una quantità di piombo particolarmente (e pericolosamente, come potrete intuire) alta. La prima lettura formulata dagli studiosi, dunque, è che Beethoven si sia avvelenato per esposizione continua e costante al metallo in questione.

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Numeri alla mano, una delle ciocche di capelli di Beethoven conteneva 258 microgrammi di piombo per grammo di materiale; e un’altra ancora addirittura 380 microgrammi. Per darvi un metro di paragone, vi basti sapere che in condizione di normalità un grammo di capelli non ne contiene più di quattro. Il piombo, per di più, non era solo: i ricercatori hanno evidenziato una quantità di 13 volte superiore al normale di arsenico e di quattro volte per il mercurio.

L’ipotesi che Beethoven sia stato avvelenato di proposito è da escludere: ben più probabile, invece, è che come accennato nelle righe precedenti il compositore si sia ammalato perché esposto continuamente ai metalli tossici, piombo in primis. Vale la pena notare che, nel corso del Settecento, proprio questo particolare metallo era comunemente usato nella formulazione di medicinali e, più curiosamente, anche nella produzione di vino.

A questa evidenza è da aggiungere il fatto che più testimonianze hanno raccontato di Beethoven come di un grande consumatore di vino, apparentemente capace anche di berne una bottiglia al giorno. Due più due, et les jeux sont faits: è plausibile pensare che le alti dose di piombo così assunte abbiano danneggiato a tal punto il sistema nervoso di Beethoven fino a comprometterne l’udito.