Brutta disavventura per il ristorante Ottone di Bassano: alcuni clienti dopo aver mangiato nel locale si sono svegliati la mattina successiva con una dermatite. E pare che la colpa sia tutta degli acari del legno.
Uno dei clienti ha spiegato di essere andato a cena nello storico ristorante-birreria del centro di Bassano. La mattina successiva si è svegliato col braccio tutto gonfio e pieno di macchie pruriginose. Così è andato prima al Pronto Soccorso, poi dal farmacista e dal dermatologo. Parlando poi con altri clienti, ha scoperto che avevano avuto tutti lo stesso problema.
Pare che la colpa di questa dermatite sia tutta imputabile agli acari del legno. Dopo un paio di settimane di indagini, in cui sono stati coinvolti sia l’Ulss che dermatologi professionisti contattati dai titolari del ristorante, è saltato fuori che anche alcuni dipendenti avevano avuto lo stesso problema. Ma da dove sono arrivati quegli acari?
Semplice: all’ultimo piano del palazzo storico dove sorge il ristorante stanno facendo dei lavori di ristrutturazione. Una volta tolto il legno di rivestimento dell’appartamento ecco che gli acari sono fuggiti datutte le parti, arrivando fino al piano terra. Qui sarebbero entrati nel ristorante tramite una finestra.
Gli esperti contatti non hanno avuto dubbi: i sintomi non dipendevano da cibi avariati, da zanzare o scabbia (altre ipotesi diagnosticate proposte al San Bassiano), bensì al contatto con le secrezioni emesse dai tarli. Queste secrezioni hanno provocato la dermatite allergica che è stata poi curata con un antistaminico.
La conferma della causa è arrivata poi anche dall’Ulss 7: questa ha organizzato un sopralluogo, ma non prima che i titolari del locale si fossero già attivati per chiamare la ditta Ongaro di Thiene per procedere alla disinfestazione dei locali.
Paola Wipflinger, titolare del ristorante-birreria, ha dichiarato che sono spiacenti di quanto accaduto. Non appena sono riusciti ad arrivare all’origine del problema, si sono subito attivati per eseguire una prima disinfestazione alla quale, poi, ne è seguita un’altra. Ovviamente il locale è stato immediatamente chiuso (anche su Facebook si trovano i post che annunciano ai clienti la temporanea chiusura del ristorante).
Paola ha poi ricostruito e dettagliato meglio l’accaduto. Il proprietario dell’appartamento all’ultimo piano è un cugino della donna. Due mesi fa aveva deciso di ristrutturare tutto. I materiali erano ancora quelli originali della fine dell’Ottocento, quelli utilizzati dal loro bisnonno quando era stato fatto l’ultimo restauro. Una volta rimossi tali materiali, ecco che la madre di Paola, Diana, aveva avuto i primi sintomi, circa un mese e mezzo fa. La donna abita al primo piano, ma avendo una terrazza con molti fiori e piante, avevano dato la colpa agli insetti.
A inizio maggio, poi, mentre Paola era partita per un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, la figlia Giorgia, responsabile ad interim del ristorante in assenza della madre, aveva manifestato gli stessi sintomi. Ma la colpa era stata data alle zanzare o allo stress.
A metà maggio Paola ritorna al lavoro ed ecco che comincia pure lei ad avere quelle bolle e quella dermatite. E come lei anche alcuni camieri di sala. Così Paola si era recata dal dermatologo che le aveva subito diagnosticato una dermatite da acari del legno. Solo che mancava ancora il collegamento con la ristrutturazione dell’ultimo piano.
Si arriva così al momento in cui diversi clienti la contattano per spiegarle che avevano avuto la stessa dermatite dopo essere stati a mangiare nel ristorante. Da lì hanno iniziato a collegare tutto. L’Ulss 7 nel frattempo ha confermato che dal punto di vista igienico-sanitario il ristorante è perfettamente a norma. Idem dicasi per i controlli sul cibo: per tale motivo non sono stati presi provvedimenti visto che due disinfestazioni sono già state fatte.