Il basilico coltivato in fondo al mare ha più sapore e antiossidanti. A dirlo è una ricerca dell’Università di Pisa, la quale ha aderito al progetto l’Orto di Nemo. Quest’ultimo è iniziato nel 2012 grazie a Mesterl Safety di Ocean Reef: la società, fra le altre cose, sta cercando sistemi di coltivazioni alternativi, dedicati soprattutto a quelle zone del mondo dove è difficile coltivare specie vegetali a terra.
Questo “basilico marino” è stato coltivato proprio nelle acque antistanti la costa della Liguria, tramite biosfere di metacrilato subacquee. Si tratta di vere e proprie serre sottomarine: al loro interno ci sono dei ripiani su cui crescono le piante di basilico. Queste biosfere sono del tutto sicure ed ecologiche. Ma c’è di più: oltre a non inquinare, si alimentano da sole. Inoltre anche l’irrigazione delle piante non è un problema perché viene sfruttata l’acqua marina.
Luisa Pistelli del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa ha spiegato che un ambiente così differente da quello del suolo influenza parecchio la crescita delle piante, ma non solo: i diversi fattori di luce, umidità e pressione modificano anche la composizione di metaboliti primari e secondari. Si è così visto che questo basilico sottomarino è più ricco di gusto in quanto contiene maggiori quantità di metil eugenolo, la sostanza che garantisce al basilico il tipico sapore. Inoltre questo basilico contiene più clorofilla, carotenoidi e anche antiossidanti, soprattutto polifenoli.
[Crediti | UNIPI]