“Visitate la Basilicata prima che il mondo la scopra”. In particolare Matera, la sua gemma più preziosa. Il consiglio arriva dai raffinati trendsetter del New York Times, che da diversi anni suggeriscono, nei primi giorni di gennaio, una cinquantina di posti in tutto il mondo da visitare durante l’anno per vari motivi (vi sento: sì, sono un po’ troppi).
Nella classifica del 2018, tra città famose come New Orleans al primo posto, e luoghi meno noti, ci sono tre mete italiane: Basilicata al numero 3; Emilia Romagna al numero 40 e Südtirol al numero 50.
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Dunque, bisogna dare una chance alla Basilicata, se non l’avete già fatto, visto che il modo sembra averla già scoperta la Basilicata, e da un pezzo (da “La passione di Cristo” di Mel Gibson in poi). Soprattutto perché il New York Times difficilmente sbaglia.
Sarà l’effetto-scoperta, sarà che le 52 scelte fatte vengono dettagliate e motivate, ma i luoghi proposti dall’annuale classifica americana beneficiano nell’anno di un aumento del turismo.
Nel 2015 l’italiana in classifica (numero 1!) era Milano, che grazie all’Expo ebbe un boom di visitatori. Nel 2016 c’era Torino (numero 31), città turistica in continua crescita. L’anno scorso toccò alla Calabria (numero 37), che tra giovani chef (Caterina Ceraudo vi dice qualcosa?), ristoranti emergenti e prodotti tipici ha puntualmente incrementato il turismo, in particolare gastronomico.
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“Priva di crimine organizzato”, la Basilicata è per il New York Times “Il segreto meglio tenuto d’Italia” e se per caso avete programmato di andarci nel 2018 ecco i posti da non mancare secondo il New York Times.
BASILICATA – MATERA
Craco è il paese morto e abbandonato causa frana più visitato d’Italia, amatissimo dai pubblicitari. Al resort Palazzo Margherita, di Bernalda, buen ritiro di Francis Ford Coppola, passano spesso gli amici vip del regista americano. Castelmezzano è il Machu Picchu dell’appennino lucano. La strada del vino Aglianico va percorsa tutta, e del mare di Maratea conosciamo la bellezza.
Ma è ancora Matera a prendersi la scena.
Osteria del Casale
Via Casale 24, Matera – tel. 0835 1652525
Nella città che sarà capitale europea della cultura la prima segnalazione è per l’Osteria al Casale di Fabio Paolicelli, ristorante specializzato in cucina povera dove mangiare dei signori cavatelli con funghi cardoncelli e purea di fave al profumo di menta (8,50€) e un ottimo caciocavallo. Buona anche la pizza (da 3 a 6€). Da non perdere il dolce della casa, una mousse alla ricotta con fichi e nocciole “leggera come aria” (3,50€).
Osteria San Francesco
Via del Corso 80, Matera – tel. 338 267 4924
Arredo moderno ma sobrio per il ristorante di via del Corso. Esuberante invece il proprietario, Nicola Morcinelli, cresciuto a Matera ma con esperienze in ristoranti di Versailles e Bruxelles, che tiene dritta la barra sulle carni e i prodotti del posto. Piatto da provare la spalla di agnello a cottura lenta, accompagnata in stagione dalle fave.
Altri indirizzi
Altri suggerimenti del New York Times: il Forno di Gennaro, nella parte nuova della città, consigliato per il pane cotto nel forno a legna, come le torte salate e le focacce.
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C’è anche una gelateria, I Vizi degli Angeli, che figura tra le 100 migliori gelaterie artigianali di Dissapore, in posizione numero 42. Come noialtri, anche il NYT si sofferma sull’impiego di erbe e profumi della macchia mediterranea:
“Gelati e sorbetti, bio e stagionali, includono gusti originali come mascarpone per l’autunno e latte e lavanda per l’estate”.
Non poteva mancare Area 8, un interessante spazio poliedrico: di giorno agenzia di comunicazione e marketing, la sera si trasforma in ristorante e cocktail bar, con una fitta programmazione di serate e un ottimo Negroni, accompagnato da pane tostato, gazpacho, stracciatella e tapenade di olive nere.
Il simbolo della Matera più giovane e moderna.
Passiamo adesso agli altri luoghi italiani da visitare nel 2018 secondo il New York Times.
EMILIA ROMAGNA
L’Emilia Romagna, dal suo 40° posto, fa parlare di sé per Fico-Eataly Word.
Cammeo felliniano dedicato a Rimini, città natale del regista, e al cinema Fulgor, che appassionava Federico Fellini da ragazzo e che riaprirà il 20 gennaio. Poi, in sostanza, Fico vale il viaggio.
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“Un omaggio alla cucina italiana”, spiega il Times prima di dilungarsi, con dovizia di particolari, sui ristoranti, sulle aree espositive, persino sulle biciclette Bianchi per lo shopping agile che rendono imperdibile la Fabbrica Italiana Contadina alle porte di Bologna.
SUDTIROL
Infine c’è il Südtirol, che il New York Times consiglia non tanto per la “varietà di vini locali”, quanto per la capacità di reagire alle difficoltà dei suoi abitanti e amministratori.
Perché quando, nel 2015, sono stati cancellati molti voli dall’aeroporto di Bolzano, il Südtirol avrebbe potuto piangersi addosso e dare il turismo per perso.
Invece ha visto il bicchiere mezzo pieno, “i tirolesi hanno sfruttato la pulizia dei cieli, diventando una destinazione specializzata nel benessere”, come spiega il Times prima di elencare una serie di hotel e di Spa mozzafiato.
Per non parlare, aggiungiamo noi, di St. Hubertus a San Cassiano, in Alta Badia, nuovo ristorante tre stelle Michelin, e di La Siriola, sempre a San Cassiano, passato da una a due stelle della guida Michelin.
[Crediti | New York Times]