Dopo l’Aceto Balsamico di Modena Igp, andiamo a parlare di un’altra eccellenza italiana: il Barolo. Sì perché il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba, Langhe e Dogliani ha annunciato la nascita di un nuovo sistema che permetterà di controllare le vendite del prodotto sui mercati online.
Il progetto si chiama PININ (acronimo tratto da “PlemuNt chèlNa”) ed è stato realizzato grazie alla collaborazione fra il Consorzio e la Convey di Torino, società specializzata proprio nella protezione dei brand online. Il tutto grazie anche al co-finanziamento da parte della Regione Piemonte.
In pratica questo sistema permetterà al Consorzio di Tutela Barolo di monitorare e controllare migliaia di fonti e dati per quanto riguarda le inserzioni online, cosa praticamente impossibile da fare con i sistemi tradizionali. Grazie a questo sistema si potrà:
- controllare le inserzioni online di vino Barolo Dop: così facendo si potrà capire dove siano presenti i produttori e le etichette, analizzando anche i percorsi distributivi ed economici dei vari paesi, monitorando i canali digitali
- controllare le inserzioni online “non conformi” rispetto ai requisiti normativi (anche relativi alle comunicazioni commerciali), con focus sugli obblighi di trasparenza
- controllare gli usi parassitari o contraffattivi del “Marchio Barolo” relativamente alle inserzioni di altri vini o in ambiti merceologici diversi dal vino
Il progetto ha visto la luce nel luglio 2019. Dopo quattro diverse versioni della piattaforma, si è arrivati al prototipo finale che permette di monitorare 23 Paesi, più di mille fonti online e che consente di controllare circa 75mila inserzioni di prodotto presenti su più di 1.800 venditori online.
Secondo Matteo Ascheri, presidente del Consorzio Tutela Barolo, anche il settore del vino deve imparare ad affrontare i cambiamenti di mercato annessi alla nascita di nuovi canali commerciali digitali. Ma è possibile gestire questi cambiamenti solamente ricorrendo a nuove tecnologie come sta facendo, per l’appunto, il Consorzio.