Laura Castelli, deputata del Movimento 5 Stelle, querelata per diffamazione da una barista, Lidia Roscaneanu, finisce in tribunale. Oggetto della disputa un post Facebook del 2016 pubblicato dalla stessa Castelli, dove compariva una foto della Roscaneanu a fianco di Fassino in occasione della campagna elettorale.
“Che legami chi sono fra i due? Fassino dà un appalto per il bar del tribunale a un’azienda fallita tre volte, che si occupa di aree verdi, con un ribasso sospetto. La procura indaga. Fassino candida la barista nelle sue liste. Quantomeno inopportuno… che ne dite?”, scriveva la Castelli nel post.
Molti i commenti offensivi – molti dei quali sessisti – nei confronti della ragazza, da “Sono delinquenti” a “basta aprire le gambe”. E così ieri, 22 febbraio, Lidia Roscaneanu ha testimoniato in aula dichiarando che quando si è verificato il fatto era dipendente del bar del Tribunale di Torino.
“Avevo deciso di candidarmi alle elezioni comunali perché pensavo che mi sarebbe piaciuto che la comunità romena fosse rappresentata — ha raccontato —. Ma ho dovuto rinunciare, la notizia di quei commenti è arrivata fino in Romania. Ripubblicato sul blog di Beppe Grillo, quel post seguito dagli insulti ha avuto un milione di condivisioni”.
A processo presente anche l’ex sindaco Fassino, chiamato come teste parte civile, che ha dichiarato: “Io non ho mai sporto querela per quel post, ma solo perché una causa tra due politici può essere strumentalizzata. Ma ritengo assolutamente legittima l’iniziativa della signora Roscaneanu […] Il linguaggio d’odio e la diffamazione infetta società, rete e istituzioni. Potremo sconfiggerlo soltanto quando tutti smetteranno di usarlo come strumento di battaglia politica”.
Fonte: Corriere.it