Barilla da oggi userà soltanto uova provenienti da galline allevate a terra, diventando così 100% cage free. Ad annunciarlo in una nota è il colosso alimentare di Parma, dicendosi “soddisfatto per il raggiungimento di questo obiettivo con un anno di anticipo rispetto ai propri obiettivi”. Il gruppo utilizzerà quindi esclusivamente allevate a terra, in linea con la propria mission ‘Buono per te, buono per il Pianeta’.
Esistono infatti quattro tipologie di uova, in base a come vengono allevate le galline: in gabbia, a terra, all’aperto con vegetazione o all’aperto con mangime biologico. Allevare ‘a terra’, significa che le galline non vengono allevate all’interno delle gabbie, ma di capannoni con luci perennemente accese con una densità media di 7/9 galline a metro quadro.
In Barilla vengono utilizzate ogni anno circa 24.000 tonnellate di uova, provenienti da quasi 2 milioni di galline. Per questo il gruppo ha ritenuto importante definire delle linee guida sul benessere animale così da garantire che qualsiasi animale coinvolto nelle filiere venga rispettato in quanto tale e possa godere delle libertà primarie.
Nel 2019 Barilla si è confermata l’azienda italiana, tra le otto analizzate, posizionata più in alto nel benchmark globale sul benessere degli animali d’allevamento Bbfaw (Business Benchmark on Farm Animal Welfare). Realizzato con il supporto di Compassion in World Farming e World Animal Protection, il benchmark globale sul benessere animale Bbfaw ha analizzato quest’anno 150 aziende alimentari, fornendo un rapporto annuale su come questi leader di settore a livello mondiale gestiscano e comunichino le proprie policy e pratiche in tema di benessere degli animali d’allevamento.