Nuovo progetto in cantiere per Barilla: l’azienda ha siglato un accordo con la startup ZERO per produrre basilico e altri micro-ortaggi tramite la tecnica del vertical farming.
In pratica utilizzando la tecnologia di Zero Modular Architecture della startup Zero ecco che nelle apposite Zero Farms verranno coltivati micro-ortaggi, fra cui anche il basilico, per preparare i sughi pronti di Barilla.
Il tutto avverrà tramite il Venture Arm Blu1877 di Barilla. A questo proposito, Michela Petronio, VP di Blu 1877, Corporate Venture del Gruppo Barilla, ha spiegato che l’azienda ha fondato Blu1877 con lo scopo di creare un ponte fra Barilla e il sistema di Startup che stanno innovando il settore alimentare. Queste le sue parole: “Siamo convinti che l’evoluzione verso un futuro più sostenibile passi anche attraverso lo sviluppo di partnership e alleanze di questo tipo. Siamo molto soddisfatti di aver trovato in Zero un partner italiano, competitivo e con un elevato livello tecnologico, già impegnato in importanti sfide per il nostro Pianeta”.
Soddisfazione anche da parte di Daniele Modesto, AD di ZERO che ha dichiarato che essere stati scelti da Barilla come partner per le iniziative di vertical farming “non è solo un privilegio che, come attori italiani in uno scenario di concorrenti di tutto il mondo, ci rende orgogliosi; è anche la conferma che ZERO sia riuscita a costruire una tecnologia in grado di garantire parametri di produttività, qualità e sostenibilità industriale ai vertici del settore e in linea con le esigenze della più esigente industria alimentare”.
Le insalate a marchio Zero Farms di Zero, in realtà, sono già disponibili in alcuni supermercati Eurospesa del Gruppo Dado S.p.A. del NordEst, più precisamente in Veneto e Friuli Venezia-Giulia: a partire dal lancio è possibile trovare rucola, insalata gentile e mix di insalate.
Ma che cos’è il vertical farming? Si tratta di un sistema di coltivazione in ambienti controllati, su più livelli e senza terra. Con questo sistema non solo è possibile gestire tutte le variabili che influenzano il ciclo di crescita delle piante, indipendentemente dalle stagioni, ma anche produrre ortaggi sostenibili con ridotto impatto ambientale.
Secondo quanto aggiunto da Daniele Modesto, le insalate Zero Farms hanno una vita di scaffale maggiore sia rispetto ai prodotti classici, sia rispetto a quelli prodotti da agricoltura biologica. E questo perché vengono confezionate subito dopo la raccolta, senza dover subire lo stress del lavaggio fatto con metodi industriali.
Con questa tecnologia di coltivazione ideata dal team italiano di ZERO, si evita totalmente l’uso di terra o altri substrati, vettori comuni di malattie e contaminazioni. Inoltre non si ricorre neanche all’uso di pesticidi. Anche il consumo di acqua è ridotto: si parla del 95% in meno rispetto all’agricoltura tradizionale.
Questi sono i prodotti che Zero Farms ha portato sugli scaffali:
- insalate monovarietà (rucola, gentile, crespa e kale)
- insalate mix (creativa, balsamica, amarognola e piccanti)
- erbe aromatiche (basilico, coriandolo e erba cipollina)
- 15 varietà di microgreens
Inoltre l’azienda sta lavorando allo sviluppo di fragole, fragoline di bosco e pomodorini ciliegino.