“Lo spazio in cui viviamo è destinato alla persona che siamo e saremo, non a quella che siamo state nel passato“: è una delle frasi più celebri di Marie Kondo, la regina del riordino che si è appena portata a casa una collaborazione con Barilla. Cosa c’entra l’ordine in casa con la pasta? Ebbene: l’autrice ci suggerisce come riutilizzare le scatole vuote, per una filosofia di riciclo ma anche di benessere interiore.
Il tema dei materiali d’imballaggio è d’attualità più che mai, dato l’inquinamento legato al loro trasporto e al loro smaltimento (o non-smaltimento). L’intento dichiarato di Barilla è ispirare uno stile di vita sostenibile con il riutilizzo creativo e innovativo delle iconiche scatole di cartone blu, per un impatto positivo sull’ambiente. Se l’azienda ha pensato all’intento, Marie Kondo ha sicuramente contribuito anche con lo stile. Tutto molto bello, ma vediamo nel concreto le proposte.
Scatole Barilla per spedire i vestiti usati
Il comunicato stampa di Barilla cita la discussione, spesso affrontata sui Social Network, sul crescente spreco di confezioni legate allo shopping online – citando “il fiorente mercato dell’usato“. Effettivamente è così, non si contano più le app per rivendere indumenti e oggettistica – spesso criticate perché favorirebbero acquisti compulsivi con la scusante, poi, della rivendita. Meccanismo che cozza, da un certo punto di vista, con la tutela dell’ambiente, visto che sia acquisto compulsivo sia rivendita come usato contano su trasporti di cui a monte si potrebbe fare a meno. Ma cerchiamo di vedere il rovescio buono della medaglia, come fanno Barilla e Marie Kondo: ridare alle cose una seconda vita.
I consumatori, quindi, possono usare le scatole Barilla per confezionare i vestiti usati e spedirli dopo averli venduti come usato. Come? Marie Kondo propone dei tutorial ad hoc, già visibili su youtube, che fanno parte appunto del progetto Secondhand Box.
Dimensione degli indumenti e formato di pasta
Non poteva essere certo buttata li a caso; non poteva certo finire tutto con “massì ficcate i vestiti nella scatola e via”. No, con Marie Kondo il pressapochismo è bandito: ogni indumento ha la scatola di pasta ideale, in base alle dimensioni di partenza. Ecco quindi calzini accuratamente piegati e inseriti nella confezione vuota degli spaghetti, magliettine messe nella scatola dei rigatoni, magliettone nella scatolona delle penne. Senza nulla togliere all’iniziativa, c’è una nota davvero comica in tutto ciò.