I dati rivelati da Confesercenti parlano chiaro: fra bar, ristoranti, B&B e hotel sono circa 90mila le aziende fallite a causa del Coronavirus. E 600mila sono ancora a rischio. Ma c’è di più: sono mezzo milione le aziende pronte a licenziare e eliminare posti di lavoro, sia tempo indeterminato che a tempo determinato.
Confesercenti ha realizzato un sondaggio da proporre ai suoi associati. Elaborato grazie a Swg, il 7% delle attività di pubblico esercizio, commerciali e turistiche hanno dichiarato fallimento. Quasi un’attività su due, poi, non sa cosa succederà nei prossimi mesi. In particolar modo ristoranti, bar e locali hanno paura dell’autunno: i dehors, avvicinandosi all’inverno, non saranno più utilizzabili, sarà impensabile mangiare all’aperto e dovranno riuscire a barcamenarsi con i pochi metri quadrati rimasti a disposizione all’interno.
Anche la memoria sul Decreto Agosto realizzata dall’Istat e presentata in commissione Bilancio del Senato, è dello stesso tenore: il rischio di chiusura di molte imprese nel 2020 è in media del 38%, ma tale percentuale sale a seconda dei diversi settori, soprattutto per quelli della ristorazione e del turismo. Questi i dati:
- ristorazione: 66,5%
- cultura, sport e intrattenimento: 60%
- alloggio: 57,8%
Inoltre le imprese maggiormente danneggiate sono quelle di piccole dimensioni, con situazione più grave al Sud e nelle Isole.