Dopo mesi e mesi di notizie del tipo “Bar chiuso per assembramenti“, ecco che questa ci mancava: in un bar in Calabria i Carabinieri hanno multato un gruppo di poliziotti assembrati al bancone del locale che non indossavano le mascherine.
Tutto è accaduto a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza. Una pattuglia di Carabinieri in servizio entra in un bar (no, non è l’inizio di una barzelletta, ma un fatto realmente accaduto). La pattuglia ordina un caffè e lo va a consumare al di fuori del locale, così come previsto dalla normativa anti Coronavirus.
Entrando nel locale, però, i due militari avevano subito notato qualcosa di strano. Così prendono il caffè, escono, lo bevono e poi rientrano, ma questa volta ufficialmente per lavoro.
Al bancone, infatti, avevano intravisto un assembramento di persone accalcate, tutte senza mascherina e senza che venisse rispettata la distanza minima di sicurezza. E queste persone erano in divisa. A quanto pare un gruppo di poliziotti del Commissariato locale che si era recato al bar per bere un caffè: alcuni erano in riposo, altri in servizio con tanto di divisa d’ordinanza.
Ai Carabinieri, a questo punto, non è rimasta altra scelta che identificare i colleghi e multarli per assembramento. Idem dicasi per un dirigente della sanità locale che stava tranquillamente bevendo un caffè insieme ai poliziotti. Inoltre il bar è stato subito chiuso, così come previsto dalla legge.
Ma non è finita qui. Dopo che la notizia è rimbalzata in tale forma su tutti i giornali nazionali e locali, ecco che è stata diramata una nota da parte dell’avvocato Francesco Nicoletti, difensore del titolare del bar in questione. Nella nota si specifica che, durante l’ispezione da parte dei Carabinieri, nessun cliente è stato multato. Pertanto l’avvocato ha chiesto che venisse fatta rettifica.