In barba alla rigidità di Vincenzo De Luca, a Napoli la movida ha portato a multe a pioggia per il mancato rispetto dell’orario di chiusura. Eppure, il presidente della Regione Campania (le cui performance social sono ormai diventate epiche, al punto da farne anche un vidogioco online), era stato chiaro: “ I baretti chiudono alle 23.00”. e aveva anche chiesto “un impegno massiccio delle forze dell’ordine” sollecitando “ il ministero dell’Interno a dare direttive rigorose per il controllo dell’uso delle mascherine e degli assembramenti notturni”..
Controlli che evidentemente ci sono stati , almeno a Napoli, dove invece il rispetto delle direttive talvolta è venuto meno. Quattro locali del quartiere collinare del Vomero, ad esempio, sono stati multati dalla polizia municipale per essere stati trovati aperti dopo le 23, e molti giovani hanno ricevuto sanzioni per essere stati trovati privi della mascherina. Decine le pattuglie impiegate in città per vigilare sul rispetto delle normative, ma – a quanto raccontano i media locali – la situazione della movida è spesso sfuggita di mano (così come è accaduto in moltissime altre città italiane).
A poco quindi valgono le misure punitive adottate da Vincenzo De Luca, o le restrizioni imposte da Alberto Cirio in Piemonte, o ancora i controlli a tappeto annunciati a Roma: la gente, dopo due mesi di lockdown, pare aver voglia di riprendere possesso degli spazi aperti, e la movida sembra essere diventata il nuovo problema da gestire per contenere la diffusione del virus.
[Fonte: Il Mattino]