Succede in Piemonte: un bar di Torino ha ricevuto troppe recensioni negative su Google, a causa di un utente che lo aveva preso di mira. Il locale ha così denunciato l’uomo e il tribunale gli ha dato ragione: il cliente è stato condannato a un anno per l’accusa di stalking. E dovrà pure risarcire le vittime.
Bar di Torino, recensioni negative e il reato di stalking
Secondo il tribunale di Torino, recensire un locale in maniera negativa a ripetizione si configura come reato di stalking. Per questo motivo un uomo di 42 anni di Pinerolo è stato condannato a un anno proprio per questo reato. Il 42enne aveva continuato a pubblicare in maniera ossessiva recensioni negative di un bar di Luserna San Giovanni.
Secondo il tribunale questo comportamento ha creato un grave stato d’ansia e paura per la loro incolumità della titolare del bar e del compagno, un artigiano della Val Pellice. In aggiunta, il 42enne ha anche causato danni economici e perdite sul lavoro a causa delle sue continue opinioni negative.
Per questo l’imputato, nonostante la difesa dell’avvocato Marco Borio, è stato condannato a un anno di prigione e a un risarcimento danni, in quanto il 42enne aveva deciso di accanirsi contro il bar. Su Google continuava a pubblicare commenti come “Servizio scadente”, “Lo sconsiglio a tutti”, “Posto squallido”, “Il caffè è stantio” e “Se ascoltate me, non venite”.
Per un mese, ogni giorno, l’uomo pubblicava decine di commenti negativi, sia sui social che su Google. In questo modo Patrick M. è diventato un vero e proprio hater.
L’uomo, in realtà, aveva provato a difendersi sostenendo di non essere stato lui a scrivere quei commenti, ma il giudice è stato irremovibile: l’uomo era responsabile di stalking e di diffamazione.
Le opinioni espresse dall’imputato erano false in quanto avevano il solo scopo di diffamare la titolare del locale, con anche commenti del tipo “La maleducazione della titolare non ha limiti, il peggio della vallata. Non è possibile che un posto così sia ancora aperto” e “Merce stantia e di bassa qualità, antipaticissimi”.
A questo punto vi starete chiedendo il perché di tale accanimento. Secondo le ricostruzioni, tutto sarebbe nato a seguito di un alterco avvenuto nel bar. Per vendicarsi, l’imputato aveva così deciso di inondare il bar di una pioggia di recensioni negative. Non pago, poi, aveva anche deciso di ribattere ai commenti e recensioni positive lasciati dagli altri clienti, sostenendo che le recensioni positive erano false e che era stata la titolare a farsele da sola.
Finita qui? Assolutamente no. Nel mirino dell’imputato era finito anche il compagno della titolare: non solo sul web lo accusava di “incapacità operativa”, ma era arrivato anche ad accusarlo di reati nelle case dei clienti.
In aggiunta, pare poi che l’uomo si fermasse ogni giorno davanti al bar, osservando e filmando clienti e auto parcheggiate, talvolta insultando la titolare. Da qui la decisione del giudice di condannarlo per stalking.
Un paio di settimane fa, invece, per alcune recensioni negative, due clienti erano state accusate di diffamazione, ma il Tribunale le aveva assolte.