Un bar di Ostia ha organizzato un aperitivo sulla spiaggia, a cui hanno partecipato circa 400 persone, molte delle quali senza mascherina né rispetto delle distanze di sicurezza.
A organizzare la serata è stato il locale sulla spiaggia “Shilling”, che però ha dichiarato a TPI, che lo ha interrogato sulla vicenda, la sua estraneità ai fatti. “Noi siamo perfettamente in regola”, ha spiegato ai giornalisti il gestore del locale, raccontando anche di aver chiesto più volte ai presenti di indossare la mascherina, anche tramite il vocalist della serata.
Eppure sui social network girano molti video e altrettante fotografie che mostrano inequivocabilmente il mancato rispetto di molte norme di sicurezza, cosa che altrove ha portato a interventi delle forze dell’ordine e relative sanzioni, sia ai clienti che ai gestori di locali. Un gelataio torinese, tanto per fare un esempio, alla riapertura ha preso una multa per la fila di clienti in attesa che si era creata fuori dal suo locale.
È probabilmente vero quel che sostiene il gestore dello “Shilling” a proposito della vicenda: i titolari degli esercizi pubblici non possono all’improvviso trasformarsi in sceriffi e garantire in tutto e per tutto il mantenimento delle normative. Però è altrettanto vero che una festa sulla spiaggia all’orario dell’aperitivo può non essere il modo migliore per tenere sotto controllo la situazione in un momento così delicato.
E poi, tutto sommato, ai gestori è sempre stato chiesto di tenere sotto controllo gli ingressi all’interno del loro locale. Ora cambiano solo i numeri (e le mascherine), ma la responsabilità della sicurezza era (anche) dei gestori dei locali prima del Coronavirus, così come lo è ora. Forse qualcuno, fino a oggi, si era dimenticato questo piccolo particolare.
[Fonte: TPI]