Ad Asti c’è un bar che in questi giorni è aperto nonostante le disposizioni anti Coronavirus, e per questo sta ricevendo una raffica di critiche via social e non solo. Nessuna irregolarità, però. L’Eni Cafè si trova a pochi metri dall’ingresso autostradale del casello Asti Ovest, e per questo è equiparato ad un Autogrill. Ergo: può regolarmente alzare la saracinesca ogni mattina e servire caffè e cappuccini, nonostante la rabbia dei residenti e – presumibilmente – anche della concorrenza, che invece è costretta a lasciare chiuse le proprie attività.
La titolare del locale, Marilena Opessi , intervistata da La Stampa, spiega che non è per nulla tutto rosa e fiori. Oltre alle pesanti critiche che arrivano sui social, infatti, spiega che essere considerati come Autogrill comporta anche oneri diversi rispetto a un qualunque bar: “i costi sono ben più alti di un bar normale e i miei colleghi lo sanno bene”, dice.
D’altronde, gli autotrasportatori e coloro che per motivi di lavoro possono viaggiare hanno pur bisogno di bere un caffè strada facendo, e chi ha questo tipo di licenza e ubicazione sta fornendo innanzitutto un servizio a loro. Motivo per cui, a norma di legge, la signora Opessi non è costretta a chiudere. Che i decreti non siano così precisi da prevedere tutte le casistiche, è fuori di dubbio. Ma si potrebbe evitare che questa situazione già di per sé difficile diventi una guerra di tutti contro tutti.
[Fonte: La Stampa]