Un bar a Napoli ha vinto il ricorso per una multa per il caffè bevuto vicino al locale. Una storia che abbiamo sentito spesso in questi giorni: ristoratore sanzionato perché il cliente si è attardato nei dintorni del bar a bere il caffè al posto di andarlo a consumare a casa.
Le regole per l’asporto in questa Fase 2 dell’epidemia da Coronavirus sono chiare: asporto sì, incluso il caffè, ma si mangia e si beve il cibo così comprato a casa, non fuori dal locale. Se questa regola è facile da rispettare se si fa un take away di pizza o lasagne, per il caffè è un pochino più difficile, specie se lo stai prendendo durante una pausa lavorativa.
Una cosa del genere era accaduta anche ad Aosta: qui era stato un cliente ad essere multato per 280 euro perché aveva ordinato un caffè d’asporto e lo aveva bevuto nei pressi del bar.
Come dicevamo prima, tutte le ordinanze emesse in materia di asporto parlano chiaro: ciò che si acquista va consumato a casa. Solo che per il caffè non è facile, magari uno è in giro per lavoro o commissioni, vuole ritemprarsi, ma non è che può comprare il caffè, tornare a casa, berlo e poi ripartire per il giro. Eppure la legge è legge e ad Aosta il cliente era stato sanzionato, ma non il barista.
A Napoli, invece, pur accadendo la medesima cosa, è stato sanzionato il gestore. Anche qui il cliente si era attardato a bere il caffè d’asporto in prossimità del locale, motivo per cui non solo era stato multato il gestore, ma era stato anche costretto a chiudere temporaneamente l’attività. Tuttavia ora il ristoratore ha vinto il ricorso: a dare la notizia è stato l’avvocato Angelo Pisani, presidente nazionale di noiconsumatori.it.
L’avvocato ha reso noto che finalmente c’è stato un giusto chiarimento istituzionale e la legge è stata interpretata correttamente. I consumatori, gli imprenditori e i cittadini devono rispettare le responsabilità di ciascuno per quanto riguarda le norme sulla sicurezza, ma bisogna che tali leggi siano intepretata nella giusta maniera e che prevalgano logica e buon senso.