Quello di amministratore delegato del gruppo Barilla deve essere un ruolo davvero peculiare. Immaginate: dopo una laurea in marketing alla Bocconi ed essere stati capi mondiali di Heineken, scalate rapidamente anche le gerarchie del più grande produttore di pasta della terra, d’altronde avete fatto il restyling del marchio storico e pure di Mulino Bianco, vi siete inventati la linea trafilata al bronzo e avete pure acquisito Pasta Evengelists nel Regno Unito, arrivando anche a costruire il più grande impianto di produzione di pasta in terra d’Albione. Ecco, vi alzate di buon mattino, fate colazione con un Buondì una Nastrina, e vi recate in ufficio dove la vostra prima attività sarà quella di leggere le letterine inviate dai bambini, e fare il possibile per esaudirne i desideri. Bello no?
Parma come il Polo Nord
Alimentare il proprio ego dopo tanti successi è solo umano, ci mancherebbe, e visto il curriculum anche meritato. Chiunque di noi al suo posto si sentirebbe un novello Steve Jobs, non tutti però avrebbero la fantasia per sentirsi Babbo Natale, figuriamoci a settembre, eppure. Ma procediamo con ordine. Tra le letterine ricevute al nuovo polo nord di Parma, una attira particolarmente la vostra attenzione: l’ha scritta Angela, bimba di nove anni di Genova, e già affezionata consumatrice Barilla. Tanto da immaginarsi già nella ricerca e sviluppo del gigante della pasta, grazie a una sua idea, frutto di quella candida ingenuità di una mente di bambino che tecnologi alimentari e focus group non avranno mai. Guardando il tappo dei suoi pennarelli ha pensato che un formato di pasta con un lato chiuso potesse intrappolare il condimento al suo interno: il nome? Si scrive da solo, i nuovi “tappi” Barilla.
La risposta dell’AD
Gianluca Di Tondo, amministratore delegato del gruppo Barilla mette subito al lavoro i suoi elfi e, dopo qualche mese, a Genova viene recapitato un pacchettino: “dedicato a te”. Dentro, i fatidici tappi Barilla, con tanto di messaggio di risposta dell’AD: “Come ti avevo promesso – si legge sulla lettera – abbiamo lavorato sulla tua bellissima idea dei tappi e siamo riusciti a produrre una prima versione nel nostro impianto pilota utilizzando la tecnologia 3D. Ci potrebbe volere un po’ di tempo per riuscire a produrli su larga scala ma nel frattempo volevamo farli avere a te!”.
Le solite malelingue sui social dubitano della genuinità della faccenda, sostenendo che, da un manager così esperto di marketing, ci si debba aspettare questo ed altro: la solita comunicazione buonista alla Barilla. Oltretutto, questi fantomatici tappi manco si vedono, solo qualche ritaglio della corrispondenza vergata a mano. In attesa di vedere il nuovo formato in vendita su BluRhapsody -il loro marchio di pasta stampata in 3D- a un euro e trenta al pezzo, io mi accingo a spacciarmi a scrivere la mia letterina a Di Tondo proponendo il mio formato di pasta mista dedicata a Guerre Stellari, per gli ottimi X-Wing fagioli e cozze, o Tie Fighter patate e provola, ovviamente spacciandomi come un novenne: sarò sicuramente più credibile che come bambino di quarant’anni.