L’ultima etichetta svelata da Baladin nella giornata di domenica 17 luglio va a inserirsi nel progetto Open, che nel 2008 presentò la prima birra open source della storia d’Italia. Il suo nome? Facile – Open 2022. Presentata come accennato in anteprima ai partecipanti del concorso di homebrewing ‘Una Birra per l’Estate tenutosi nella sede del birrificio a Piozzo’, il progetto open, assume quest’anno una rinnovata spinta che lo avvicina ancora di più al concetto di condivisione con gli homebrewer più appassionati.
La birra in questione sarà infatti rinnovata, nel suo stile, ogni singolo anno – un approccio che permetterà anche di identificare le diverse edizioni in base alla data. La ricetta, disponibile sul sito del birrificio, verrà creata da Teo Musso in collaborazione con il campione italiano di homebrew in carica e agli stesi mastri birrai del birrificio Baladin, e di fatto rappresenterà la gamma Open per tutto l’anno e fino a esaurimento scorte: si tratta di un ulteriore conferma della collaborazione tra il birrificio piemontese e l’associazione senza scopo di lucro Mo.BI (Movimento Birraio Italiano), che di fatto mira a promuovere la cultura birraria attraverso l’attività di volontariato di degustatori, appassionati e amatori.
La Open 2022 è una black IPA 100% italiana, di colore tonaca di frate leggermente opaco e sormontata da una schiuma compatta di colore beige. Al naso presenta evidenti note di agrumi e un leggero sentore di malto tostato, mentre all’assaggio propone una decisa nota amara senza alcun eccesso. Di corpo leggero con finale fresco ma leggermente astringente, è consigliato l’abbinamento con piatti da sfumature amare come il risotto al radicchio; o in alternativa l’accompagnamento con formaggi a pasta cruda e semi stagionati dal finale leggermente amaro, come il Caciofiore di Columella.