La peggior epidemia di tutti i tempi per polli, oche e altri uccelli, sia selvatici che di allevamento, e diffusa anche ad altri animali: è l’aviaria che in questi mesi è diventata un vero flagello in Europa, ma ha toccato anche gli altri continenti. Il Friedrich-Loeffler-Institute (Fli), principale organizzazione tedesca di ricerca sulla salute degli animali, rileva che ormai ogni giorno vengono rilevati nuovi casi. Francia e Olanda adottano misure simili al lockdown per evitare abbattimenti. “Attualmente stiamo vivendo la più forte epidemia di influenza aviaria di tutti i tempi in Germania e in Europa”, dice il portavoce del Fli a un’agenzia di stampa tedesca: “I Paesi colpiti vanno dalla Finlandia alle isole Faroe all’Irlanda, dalla Russia al Portogallo”. Ma come si diceva, casi sono stati trovati anche in Canada, India e Asia orientale.
Da ottobre a dicembre, negli ultimi tre mesi del 2021 quindi, in Germania ci sono state 394 infezioni tra uccelli selvatici, anatre, oche, cigni e gabbiani; in tutta Europa, 675 infezioni negli uccelli selvatici e 534 infezioni negli allevamenti. Coinvolti però anche i mammiferi: casi sono stati trovati trale volpi rosse in Olanda e Finlandia, le foche grigie in Svezia, le foche del porto in Germania e le lontre in Finlandia.
La Francia a novembre aveva perciò decretato un isolamento forzato di pollame e volatili, per evitarne l’abbattimento. Il virus infatti si diffonde con gli uccelli selvatici ma poi fa strage negli allevamenti: nell’inverno precedente si sono avuti 500 focolai che hanno portato all’abbattimento di 4 milioni di animali, soprattutto anatre. Anche nei Paesi Bassi, da fine ottobre, è stato istituito una specie di lockdown: obbligo di confinamento e di screening a livello nazionale. I casi si moltiplicano anche in Italia, l’unica buona notizia è che sembra esserci basso rischio per l’uomo.