In periodo di Vinitaly l’internet enologica si scatena. Tra degustazioni improbabili, benzinai che si trasformano in enoteche (per altro gettonatissime) e celolunghismo tra bidoni del vetro stracolmi, quest’anno la vera perla ce l’ha regalata Italian Wine Drunkposting, pagina Facebook in cui si mema sul vino e non si fanno prigionieri -non ne siamo immuni nemmeno noi di Dissapore, ovviamente- che riporta ed espone al pubblico ludibrio una storia di Ferdy Wild, agriturismo della bergamasca noto per l’intransigenza sulla naturalità e le frequentazioni vip, che fa questua di biglietti per l’ingresso alla fiera di Verona. Farebbe già ridere così ma, nel caso vi sfugga qualche elemento, vi facciamo un riassunto così che possiate unirvi consapevolmente alle risate generali.
Italian Wine cosa?
Se esiste un equivalente vinoso della Zanzara di Cruciani e Parenzo, quel titolo spetta a Italian Wine Drunkposting, che d’ora in poi chiameremo per praticità IWDP. Tanti ci hanno provato, qualcuno ci è riuscito, nessuno è stato in grado di essere tanto ficcante e per così tanto tempo. L’identità del suo autore è avvolta nel mistero, molti millantano di conoscerlo, Daniele Cernilli arrivò a chiamarlo per nome e cognome, giusto per far capire che lo avevano fatto incazzare. Qui nessuno è al sicuro, che siate naturaloni feticisti di odori scatologici o convenzionaloni in astinenza da solforosa, prima o poi sarete perculati. Ecco, in questo caso IWDP ha svolto un ruolo necessario, troppo spesso dimenticato dalle testate di settore: indicare che il re è nudo o che, usando termini più tecnici, ha fatto una cazzata.
Davvero, avete un un biglietto in più?
La cosa più importante della comicità, si sa, sono i tempi, e in questa occasione siamo dalle parti del capolavoro: un giorno leggiamo di formaggi a 100 euro al kilo, soggiorni da 300 euro a notte e frequentazioni di Ferragni, Hunziker, Belen, con buona pace di Nicolò Quarteroni (seconda generazione alla guida della struttura e figlio di quel “Ferdy” che l’ha battezzata) che, secondo un elegante ed agricolo understatement, non vorrebbe ostentare.
Esattamente 24 ore dopo compare la storia di Ferdy che chiede se qualche “anima gentile” possa procurargli tre biglietti per il Vinitaly: per carità, sono 120 euro più 6 di commissioni l’uno, che per tre fanno una discreta cifra. Oltretutto chiariamoci: la bontà del lavoro dell’agriturismo non ci sfugge, il concetto di integrazione tra il fine dining e l’attività dell’agriturismo, il marketing attento e i prezzi che ne sono diretta conseguenza. Certo è che non ci sfugge nemmeno l’ironia della cosa, e non se l’è fatta sfuggire nemmeno l’agguerrito pubblico di IWDP, e con un seguito social come quello dell’azienda agricola bergamasca, si sa che di social a volte si perisce.
Prendiamo uno a caso, il senso e il tono degli altri li potete immaginare. “Immagina di fatturare milioni di euro con un agriturismo ed andare ad elemosinare i biglietti per il Vinitaly. Non ce li ha i soldi per comprarsi i biglietti? POVERI CAZZOOOOO”. Ferdy, da parte sua, ha rapidamente rimosso la storia ma, poco dopo, ci tiene a far sapere ai frequentatori di IWDP che i biglietti sono prontamente arrivati, e in abbondanza.