Senza ombra di dubbio vi sarà già capitato, in passato, di farvi ingannare dal brontolio del vostro stomaco al ristorante. Un ordine un po’ troppo spavaldo, un contorno troppo abbondante, un pezzettino di secondo che proprio non vuole più andare giù… nei Paesi anglosassoni si ovvia a questo problema chiedendo semplicemente una food bag per poter portare a casa gli avanzi e finirli in un secondo momento, ma in Italia questa pratica ancora non riesce a trovare terreno fertile. La nuova campagna illustrata a Roma dalla sottosegretaria al ministero della Transizione ecologica, Vannia Gava, e dal sindaco di Lecce Carlo Salvemini, si propone proprio di risolvere questo problema aiutando la food bag a scavalcare lo scoglio culturale e ad affermarsi nel settore della ristorazione anche nello Stivale.
Realizzata dall’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) e finanziata dal ministero della Transizione ecologica, la campagna ha coinvolto anche Giuseppina Carnimeo, direttrice generale di Cia, Rocco Pozzulo, presidente della Federazione italiana cuochi e l’attore Neri Marcorè in veste di testimonial; e di fatto si tratta di un progetto che tenterà di coinvolgere ristoranti e altri locali sul territorio nazionale verso la promozione della pratica dell’asporto del cibo avanzato, nell’ottica di ridurre lo spreco alimentare. Le prime 250 attività che aderiranno all’iniziativa iscrivendosi direttamente dal sito riceveranno un kit contenente circa 200 food bag e materiali da comunicazione da poter esporre nel proprio locale. La campagna, come accennato, è parte di un più ampio sforzo sulla riduzione dello spreco alimentare che prevede anche la creazione di linee specifiche di attività volte alla prevenzione degli sprechi nelle mense scolastiche e l’introduzione di quaderni operativi per il recupero degli avanzi da parte degli enti locali.
“Rinunciare a portare a casa il cibo che non finiamo di consumare al ristorante è come uscire lasciando le luci accese” ha commentato a tal proposito il sindaco di Lecce Carlo Salvemini. “Occorre maturare questa consapevolezza per avere la corretta percezione dell’impatto che lo spreco alimentare genera sull’ambiente e sull’economia. E siccome la lotta agli sprechi è fondamento dell’economia circolare, Anci, Mite, Cial e Federazione italiana cuochi lanciano questa campagna che punta a caratterizzare come virtuoso un comportamento oggi ancora troppo poco adottato. L’uso della food bag deve diventare una consuetudine e sono felice che già numerose attività di ristorazione abbiano aderito, dimostrando che la sensibilità e la buona volontà per compiere passi in avanti sono già mature”.