Una nota catena di negozi che vende attrezzature da campeggio e da pesca in Australia, ha pubblicato uno spot con una canzoncina fino mai orecchiabile, ma con un’immagine che ha scatenato la polemica sui social: un uomo che mangia un pipistrello.
Non è stato qualche cantante Metal a mostrare l’immagine di un uomo che divora un “Bat-panino”, bensì la BCF (Boating Camping Fishing): benché la catena di negozi australiana non sia nuova a realizzare spot ironici e provocatori, stavolta la pubblicità oltre alle polemiche potrebbe scatenare un incidente diplomatico con la Cina.
Nello spot, a circa dieci secondi dall’inizio, il ritornello musicale darebbe la colpa al fatto che non si possa viaggiare perché “qualcuno ha mangiato un pipistrello”, sottolineando pertanto non troppo velatamente l’ipotesi che il Coronavirus sia stato trasmesso all’uomo proprio per colpa dell’ingestione di pipistrelli.
Basterebbe questa frase e questa immagine (poco gustosa) per incrinare ulteriormente i rapporti tra i due Paesi, che sono già tesi da diversi mesi. Ad Aprile, infatti, l’Australia ha avviato un’indagine sull’origine del virus, che dalla Cina è stata vissuta come un atto d’accusa. Da lì, la Cina ha messo in guardia i propri concittadini, turisti e studenti in primis, sul rischio di viaggiare in Australia a causa del “razzismo dilagante”. In più, come ulteriore ripicca nei confronti dell’Australia, la Cina ha alzato le tasse sul vino importato dall’Australia.
[ Fonte: La Stampa ]