Preparatevi perché fra un po’ non ordinerete più un bel fish and chips, bensì una “gustosa” porzione di meduse. Ebbene sì, è questo il risultato di uno studio realizzato in Australia: per salvare 92 specie ittiche stanno pensando di sostituire il classico fish and chips con delle meduse.
L’Università del Queensland ha pubblicato sulla rivista Nature Communication uno studio dove considera le meduse come alternativa sostenibile al fish and chips. Secondo la ricerca, 204 Paesi del mondo continuano a catturare o importare specie ittiche fra pesci e frutti di mare a rischio estinzione. Analizzando i dati relativi alla pesca industriale, i ricercatori hanno notato come la pesca di specie a rischio di estinzione sia legale e come i frutti di mare non vengano neanche inserite fra le specie minacciate.
Questo vuol dire che il pesce che gli australiani mangiano nel fish and chips potrebbe essere a rischio estinzione. E i frutti di mare non sono neanche lontanamente sostenibili come si pensa.
Come fare, dunque? Se si mangiassero pesci e frutti di mare locali, il procedimento sarebbe più sostenibile ed economico. L’Australia, purtroppo, è un paese che tende a importare e catturare molti frutti di mare a rischio (le importazioni dei frutti di mare arrivano al 75%). E’ difficile riuscire a gestire in maniera conservativa l’industria ittica in quanto si parla spesso di acque internazionali e qui non c’è qualcuno che controlli.
Per questo motivo, secondo questo studio, le meduse si configurano come il cibo sostenibile del futuro al posto del fish and chips. Sarà anche vero, ma non è che anche le meduse, nel giro di breve, faranno la stessa fine dei pesci a rischio estinzione? E chi sarebbe così coraggioso da mangiare il jellyfish and chips?
Comunque sia, anche l’Università del Salento è dello stesso avviso di quella australiana: il cibo del futuro sono le meduse.