Sul tavolo arrivavano pregiate bottiglie DOC e DOCG, ma in realtà si trattava di vino comune: così è finita nei guai un’azienda agricola di Asti, denunciata per frode.
D’altronde, non sempre e non tutti i clienti sono in grado di riconoscere la qualità di quello che stanno bevendo e – in mancanza di competenze particolari – si affidano per la scelta dei vini all’ “oste”, che dovrebbe essere un punto di riferimento di fiducia. Ma non sempre è così, evidentemente.
A scoprire la truffa sono stati i Carabinieri per la Tutela Agroalimentare nel corso di un’operazione chiamata “Solstizio d’estate”. Un’operazione attivata su tutto il territorio nazionale, e che ha portato alla scoperta di trentacinque imprese irregolari, con un totale di sanzioni contestate dai Carabinieri di 36.200 euro e otto persone denunciate per frode in commercio e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
Su tutte le irregolarità accertate spicca questo caso di un’azienda di Asti. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l’azienda agricola astigiana incriminata serviva e vendeva ai suoi clienti bottiglie di vino senza particolari denominazioni, etichettandole però come DOCG Barolo, Barbaresco e Gavi e la DOC Primitivo di Manduria.
Ora il proprietario è stato “beccato”, e verrà denunciato per frode in commercio e segnalato alla procura astigiana. E molti dei suoi clienti, probabilmente, si sentiranno come dei polli spennati per essersi lasciati prendere in giro così facilmente.
[Fonte: Il Quotidiano Piemontese]