Una manciata di mesi fa Barilla ha lanciato la sua prima versione di una pasta natalizia in esclusiva per il mercato statunitense. Nulla di nuovo sul fronte occidentale, a dire il vero: gli amici a stelle e strisce ci hanno un po’ fatto il callo ai formati “speciali”, come possono testimoniare anche la pasta proteica della scorsa primavera, o ancora quella a forma di cuore per San Valentino.
“Ma perché questi formati, in Italia, non vedono mai la luce?”, ci siamo chiesti. La nostra lettura è che, più o meno banalmente, dalle parti dello Stivale tira un’aria diversa: qui scorre un’atavica resistenza al cambiamento, alla novità; che si rafforza dieci, cento, mille volte tanto quando si parla di cibo e ancor di più quando si parla di pizza o pasta. Ecco: ora Barilla lancia (anche) in Italia la pasta di San Valentino. Morale della storia: mai dire mai.
Due cuori sfalsati
Coraggio, non guardateci così. Rimaniamo dell’idea che la nostra lettura originale, come ve l’abbiamo raccontata nelle righe precedenti, non sia così sbagliata: siamo pur sempre il Paese dove l’80% della pasta mangiata è di soli due formati. Un piccolo spoiler: nessuno dei due è a forma di cuori, di Cupidi, di stramberie più o meno amorose.
Sarà che magari Barilla ha realizzato, un po’ come Gino Sorbillo, che sfottere la tradizione con la pizza con l’ananas fa ottenere secchiate di like; e magari intende scambiare la più valuta di scambio della vetrina social per quella del mondo reale. In altre parole: crede di avere intuito uno spazio e intende monetizzare. Com’è giusto che sia, beninteso.
Tempo di parlare di norme operative, dunque. La pasta di San Valentino di casa Barilla è formata da due cuori sfalsati, con texture sia liscia che rigata. Il comunicato stampa ci informa che il formato degli innamorati sarà di fatto disponibile “nei punti di vendita aderenti limitatamente al periodo di San Valentino”, e sarà comodamente riconoscibile grazie “all’iconica confezione blu”.