Arrestato il dipendente che aveva fatto pipì nella birra Tsingtao

Il caso della birra Tsingtao continua a far discutere: il dipendente che ha fatto pipì in una vasca di malto è stato arrestato.

Arrestato il dipendente che aveva fatto pipì nella birra Tsingtao

È stato un periodo senza ombra di dubbio denso e frenetico, per la Tsingtao Brewery. La cosiddetta pietra dello scandalo, lo ricorderete bene, è stata l’apparizione nella vetrina dell’internet di un breve filmato che mostrava un presunto dipendente del birrificio fare pipì in una vasca di malto. Il filmato fece il giro del mondo e, come potrete immaginare, venne seguito da un netto calo delle vendite della birra a marchio Tsingtao, costringendo il birrificio – il secondo più grande della Cina, tra parentesi – a correre ai ripari per salvare la faccia e, al contempo, convincere i propri clienti che no, non si trattava di un nuovo esperimento per produrre birra con il riciclaggio delle acque reflue.

Gli ultimi aggiornamenti sul caso della birra Tsingtao

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I nostri lettori più attenti ricorderanno bene che attorno al nostro protagonista dalla vescica troppo piena si era alzata una nube più o meno densa di sospetti, con la stessa Tsingtao che aveva ventilato la possibilità che si trattasse di un tentativo di sabotaggio escogitato da qualche rivale di mercato. A distanza di un paio di settimane dal fattaccio, cerchiamo di vederci più chiaro: tanto per cominciare, stando a quanto dichiarato dallo stesso produttore di birra, il presunto dipendente è di fatto stato arrestato dai servizi di sicurezza.

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Secondo quanto riportato da Yicai è per di più bene notare che non si è effettivamente trattato di un dipendente di Tsingtao, ma di un addetto al carico impiegato da un fornitore di manodopera di terza parte. Resta ancora viva, in altre parole, la pista del tentativo di sabotaggio; anche se al momento i media cinesi non riportano nulla che possa avviarci verso questa strada.

Tsingtao Brewery, nel frattempo, ha ritenuto opportuno introdurre una nuova serie di misure di sicurezza, che spaziano da un più attento monitoraggio del comportamento dei dipendenti alla sigillatura di tutti i lotti di birra collegati all’incidente. Il danno, come abbiamo però accennato in apertura di articolo, è già stato fatto: numeri alla mano, il video in questione ha fatto scendere le azioni del birrificio del 7,5% in una sola settimana.

La puntuale reazione di Tsingtao, in ogni caso, ha limitato il più possibile i danni: al momento i dati indicano un calo delle vendite di appena l’1% rispetto al periodo precedente al video. Il popolo di internet, tuttavia, ha la memoria lunga; e i canali social del birrificio sono tuttora intasati dalle battute degli utenti: “Ho sempre sospettato che la vostra birra sapesse di pipì“.