“L’Italia fa come sempre la sua parte”: parole solenni quelle che Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha rivolto alla Camera nella giornata di oggi. L’ordine del giorno comanda il dibattito, pruriginoso e necessario, sulle missioni internazionali a Gaza e più in generale nell’area del Mar Rosso alla luce del conflitto arabo-israeliano e del recente attacco alla nave italiana Caio Duilio.
L’intervento di Tajani, però, è anche ricco dell’annuncio di una “azione diplomatica volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi verso porti nella Striscia di Gaza”. Il nome dell’operazione è più che eloquente: Food for Gaza, cibo per Gaza.
Che cos’è Food for Gaza? Le parole di Tajani
È bene notare che l’iniziativa umanitaria in questione era già stata fatta trapelare dallo stesso Tajani durante una intervista rilasciata ai colleghi de La Stampa, nel corso della quale aveva anche anticipato che il nome del progetto avrebbe potuto essere Food for Gaza. “Inviterò alla Farnesina tutti gli attori del polo delle Nazioni Unite a Roma” aveva spiegato il ministro degli Esteri, palesando l’intenzione di “far arrivare nei Territori tutti gli aiuti di cui c’è bisogno”.
Food for Gaza si affaccia su di un un momento mestamente contrassegnato da una caustica immobilità nei negoziati tra Israele e Hamas: l’obiettivo del progetto, oltre naturalmente a evitare che “la catastrofe umanitaria” a Gaza peggiori ulteriormente, è anche quello di favorire la via della pace nel segno dell’obiettivo strategico italiano della formula “due popoli, due Stati”, spiega ancora Tajani, “in cui Israele riesca ad essere riconosciuto in sicurezza dal mondo arabo e i palestinesi possano avere una loro realtà istituzionale”.
Obiettivo legittimo, ma che considerando la brutale escalation del conflitto, anche e soprattutto in termini di efferata violenza sui civili palestinesi, rischia di assumere connotati vagamente utopici. Tornando a Food for Gaza, la visione di Tajani è chiara: “È essenziale all’obiettivo di far arrivare nei Territori tutti gli aiuti di cui c’è bisogno, molti di più di più di quelli che si possono distribuire con il lancio di pacchi di cibo dagli aerei”.
Il che ci porta all’intervento alla Camera di poche ore fa. “Dobbiamo fare arrivare alla striscia tutti gli aiuti alimentari di cui c’è bisogno” ha dichiarato Tajani. “Promuovere un’iniziativa umanitaria coordinata. L’ho chiamata Food for Gaza, ne sto parlando con il direttore generale della FAO e la direttrice esecutiva del Programma alimentare mondiale. Intendo riunire al Ministro degli Esteri un primo tavolo anche con la Mezzaluna Rossa e le altre organizzazioni la prossima settimana”.
L’obiettivo è chiaro: “Fare sistema e agevolare l’accesso degli aiuti ad alleviare le sofferenze della popolazione” conclude Tajani. “Il momento è ora, nella prospettiva di un auspicato cessate il fuoco”.