Antica Pizzeria Da Michele risponde presente all’appello lanciato da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro, che di fatto si era rivolto alle pizzerie italiane chiedendo loro di offrire posti di lavoro ai dipendenti di Domino’s Pizza lasciati a piedi a causa della recente chiusura del colosso a stelle e strisce in Italia. Vero, i prodotti offerti dai due marchi – Antica Pizzeria da un lato e Domino’s Pizza dall’altro – sono di fatto completamente diversi: a riconoscerlo è lo stesso Alessandro Condurro, Amministratore della Michele in the world e segretario dell’Unione Pizzerie Storiche “Le Centenarie”, che tuttavia indica la catena statunitense come un “esempio a cui puntare, a livello imprenditoriale”, specialmente nell’ambito dell’espansione della propria attività.
“È per questa ragione che abbiamo deciso di supportare le tante famiglie in difficoltà, dopo la chiusura delle sedi italiane, offrendo ai dipendenti rimasti disoccupati un lavoro, in una delle nostre sedi nel mondo, nei diversi campi possibili, dal servizio di sala al ruolo di pizzaiolo” ha aggiunto a tal proposito Condurro. “Per i nuovi assunti, sarà necessario un periodo di formazione, per conoscere la nostra pizza e poterla portare nel mondo”. Attualmente vi ricordiamo che, di fatto, l’Antica Pizzeria da Michele in the world vanta ben 26 sedi distribuite per il mondo, dall’ombra delle Alpi in quel di Torino fino all’Arabia Saudita.