Sono ormai moltissime le angurie rubate da campi e serre a Reggio Emilia, così come tanti sono i furti di altri tipi di frutta stagionale sempre nella stessa zona. A subire il saccheggio non sono solamente i campi ma anche le serre, che di conseguenza subiscono danni.
Coldiretti si è già mobilitata e sta ipotizzando i moventi, oltre a conteggiare i danni. C’è crisi, oppure le angurie sono destinate a venditori ambulanti non autorizzati – il che provocherebbe un doppio danno, materiale e settoriale per le vendite “oneste”. Non è un bel periodo per i cocomeri, questo: se in Pianura padana mostrano segni di ustione per il gran caldo, a Reggio sono estirpate dal loro ambiente di nascita e finiscono chissà dove – non sono fortunate come quelle a Bari, che diventano street food!
Sono previsti, o perlomeno auspicati, maggiori controlli lungo le strade di campagna e nelle ore notturne, con l’incoraggiamento rivolto alle piccole aziende a denunciare anche il minimo furto. Sono arrivate infatti segnalazioni non solo per angurie e altra frutta di stagione, ma anche a riguardo di carburante e persino di mezzi agricoli.
Una corretta precisazione, a tutela del cliente, arriva dalla fonte dell’articolo: l’autentica anguria reggiana Igp è riconoscibile per il bollino identificativo.
Fonte: nextstopreggio.it