Sembrava vicina a una soluzione la guerra del vino iniziata tempo fa da Angelina Jolie e Brad Pitt per il controllo di Château Miraval, la loro tenuta in Provenza in mezzo alle vigne, dove si produce un vino che, neanche a dirlo, è amatissimo dalle star hollywoodiane. I due sembravano infatti aver trovato una mediazione su quello che è uno degli oggetti del contendere più chiacchierati da quando si sono sciolti i Brangelina.
In attesa della decisione definitiva del tribunale, era Brad Pitti ad avere la maggioranza di Château Miraval, ma evidentemente ad Angelina Jolie la cosa andava tutt’altro che bene, in una separazione per nulla serena tra i due, che sono da tempo ai ferri più che corti.
Gli obblighi di Angelina Jolie
Oggi c’è un nuovo tassello alla vicenda di Château Miraval, che va avanti dal 2016: un giudice di Los Angeles ha stabilito che Angelina Jolie deve fornire dettagli sugli accordi di non divulgazione per un periodo di otto anni, per verificare che l’attrice abbia agito nel giusto quando ha venduto le sue azioni dell’azienda vinicola alle spalle di Pitt.. Ma la mossa sembra essere pretestuosa, almeno a quanto dice la stampa americana. Ed è, tutto sommato, più o meno la stessa versione di Angelina Jolie e dei suoi avvocati, che sostengono che Brad Pitt abbia architettato una “campagna vendicativa” per “saccheggiare” l’attività vitivinicola fin dal momento del loro divorzio.
“Brad Pitt e il suo team sanno che questi documenti non arriveranno mai al processo”, racconta Fox News Digital. “Sanno anche che questo costringerà Angelina a spendere risorse per rintracciare tutte queste informazioni, il che è solo un altro modo per prosciugare le sue risorse e punirla per averlo lasciato”. Una vendetta post divorzio, insomma, come nel più classico dei litigi tra ex-coniugi. Solo che qui non si parla di dividere i piatti del servizio buono, ma un castello circondato di vigneti che vale oltre 50 milioni di euro.