Ci sono ulteriori sviluppi nelle indagini sulla morte di Andrea Zamperoni, il giovane chef italiano ucciso a New York, e ora si dà la caccia al protettore della prostituta arrestata, con cui pare che la donna volesse fare a pezzi il corpo del cuoco.
È la stessa donna ad accusare il suo protettore: secondo la versione della quarantunenne Angelina Barini, in carcere con l’accusa di aver fornito gli stupefacenti fatali allo chef e di aver contribuito a nascondere il corpo, è stato l’uomo ad impedirle di chiamare la polizia dopo che Zamperoni si è sentito male. Una volta compreso che lo chef era morto, poi, la prostituta sostiene di aver discusso con il suo protettore la possibilità di fare a pezzi e occultare il cadavere, versione che effettivamente troverebbe riscontro nelle modalità di ritrovamento del corpo di Zamperoni, che era avvolto in un lenzuolo, come se qualcuno volesse disfarsene di nascosto.
Al momento, Angelina Barini resta in carcere senza possibilità di rilascio su cauzione, come ha stabilito lunedì il magistrato federale che si sta occupando del caso e che l’ha accusata di cospirazione per distribuzione, e possesso per spaccio, di una o più sostanze contenenti anche fentanyl, un potente analgesico oppioide sintetico piuttosto di moda ultimamente negli Stati Uniti.
[Fonte: Ansa]