Andrea Giambruno si scusa per la “transumanza”, ma non convince tutti

Le scuse di Andrea Giambruno per l'uso del termine "transumanza" riferito ai migranti non hanno convinto tutti. Di sicuro non Selvaggia Lucarelli

Andrea Giambruno si scusa per la “transumanza”, ma non convince tutti

Come da copione, abbastanza prevedibilmente, sono arrivate puntuali le scuse di Andrea Giambruno per l’uso del termine “transumanza” nei confronti dei migranti. Solo che le suddette scuse non hanno convinto tutti. Di sicuro non Selvaggia Lucarelli che, in un post su Instagram, ha analizzato le parole, la postura, l’atteggiamento e il “non detto” di tali scuse.

Andrea Giambruno e quelle scuse un po’ controvoglia

andrea giambruno

Per la prima puntata di questa storia, prego rivolgersi qui. Riassumendo molto, durante la sua trasmissione su Rete4, Diario del giorno, Andrea Giambruno ha definito il fenomeno dell’immigrazione dall’Africa come la “transumanza”.

Prevedibili le critiche a questo accostamento di termini e in tanti si sono chiesti se ci sarebbero state delle scuse da parte del compagno di Giorgia Meloni.

E le scuse ci sono state, sì, ma sembrano tanto quelle scuse controvoglia recitate a memoria dai bambini quando sono costretti dai genitori a porgerle, pur essendo convinti di essere totalmente nella ragione.

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Infatti le scuse, così come sono state fatte, non hanno convinto tutti. Di sicuro non è stata per niente convinta Selvaggia Lucarelli che, tramite un post su Instagram, ha sottolineato tutto ciò che non quadrava. Queste sono le cose che hanno colpito di più Lucarelli nel video di scuse di Andrea Giambruno:

  • uso del plurale maiestatis all’inizio, quando dice “Ci prendiamo 30 secondi”. In questo caso per Lucarelli la sensazione è quella di qualcuno che stia cercando di distribuire le colpe su altri
  • i destinatari delle scuse: Giambruno nel suo discorso sostiene che le scuse diano dovute al “pubblico da casa”, “all’azienda che mi ospita” e a “queste persone”, intendendo con queste ultime parole quelli che sarebbero dovuti essere i veri destinatari delle scuse, cioè i migranti. Secondo Lucarelli in questo modo Giambruno è passato dall’associare i migranti agli animali ad associarli a entità prive di un’identità sociale. Per Giambruno non sono più neanche “migranti”, sono “queste persone”
  • il modo di parlare: Lucarelli sottolinea uno stile di “parlata robotica”, con pause continue e abbastanza innaturali, cosa che crea un maggior senso di “disumanità”
  • la parte finale: il termine dell’intervento viene definito da Lucarelli come “passivo-aggressivo”. E questo a causa di quei ringraziamenti finti ai giornalisti che l’hanno criticato e una sorta di senso di rancore che irrompe quando alza il tono della voce pronunciando la parola “molto”

Selvaggia Lucarelli conclude poi la sua disanima sostenendo che questo modo “astioso” di gestire le criticità, utilizzando uno stile che sembra sottintendere che non si tratti di un errore commesso, bensì che si sia subito un torto e quel senso di “ve la farò pagare” che non viene mai detto, ma che il tono suggerisce e che aleggia nel non detto, ricorda alla giornalista lo stesso stile adottato anche da Giorgia Meloni.

Beh, che dire, la pesca non cade mai lontano dall’albero.

Questo il post su Instagram pubblicato da Selvaggia Lucarelli:

https://www.instagram.com/p/Cx7e6xvo5si/