Il nuovo volto di Bud Light è il comico Shane Gillis. Andrà meglio della scorsa volta?

Bud Light aggiusta il tiro, e passa da un'attivista transgender a un comico licenziato per battute razziste. Bene.

Il nuovo volto di Bud Light è il comico Shane Gillis. Andrà meglio della scorsa volta?

Bud Light aggiusta il tiro. Dopo la disastrosa collaborazione con  l’attivista transgender Dylan Mulvaney che ha portato, in ordine sparso, a un crollo in borsa, la nascita di competitor agguerritissimi, interi lotti invenduti o ignorati (persino quando tali lotti erano offerti gratis) e l’avanzare dell’ombra di decapitazioni di alto profilo; il marchio di birra che, nel bene e nel male, abbiamo imparato ad associare alla figura dell’americano medio trova un nuovo volto – quello del comico Shane Gillis.

L’annuncio è stato pubblicato, come ormai di consueto, tanto sul canale Instagram del comico quanto del marchio: “Sono entusiasta di annunciare la partnership con Bud Light” si legge nella didascalia del post di Gillis. Nei commenti, è bene notarlo, tira un’aria di cauto ottimismo – ma non tutto è rose e fiori.

Da Dylan Mulvaney a Shane Gillis: Bud Light cambia rotta

Birra Bud Light

Come accennato in apertura di articolo l’anno che da poco ci siamo lasciati alle spalle è stato particolarmente tetro per Bud Light. La collaborazione con Dylan Mulvaney ha innescato un vero e proprio incendio mediatico che ha pesantemente mutilato le vendite della birra in questione, con conseguenze che si sentono tutt’oggi e che si stanno traducendo in un aspro conflitto tra i piani alti di AB InBev (che possiede Bud Light, tanto per intenderci), che vorrebbero avviare un ridimensionamento del personale per tamponare la ferita economica, e i dipendenti stessi, che minacciano sciopero e conseguente carenza di birra.

Bud Light gate: se il tuo target è omofobo, rifarsi l’immagine serve solo a non vendere Bud Light gate: se il tuo target è omofobo, rifarsi l’immagine serve solo a non vendere

Al di là delle proteste dei consumatori, anche – come potrete certamente avere intuito – di carattere omofobo, l’intera vicenda ha sottolineato la totale incapacità di Bud Light di interpretare e leggere il suo target di riferimento; o svelato, se preferite, la volontà dei piani alti di ampliare il proprio bacino di consumatori senza tuttavia preoccuparsi di “mantenere” il corrente. È andata male, in definitiva. Con Shane Gillis andrà meglio?

Forse. È bene notare che il comico è noto anche e soprattutto per il suo black e shock humor, e che non è estraneo alle controversie: basti pensare che fu ingaggiato da Saturday Night Live nel 2019 solo per essere licenziato poco dopo a causa del ritrovamento di alcune vecchie battute interpretabili come razziste.

“Non eravamo a conoscenza delle sue precedenti osservazioni emerse negli ultimi giorni” avevano commentato da SNL. “Il linguaggio che ha usato è offensivo e inaccettabile. Siamo spiacenti di non aver visto queste clip prima e che il nostro processo di valutazione non fosse all’altezza dei nostri standard”. Vedremo come se la caverà in casa Bud Light.